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23 novembre 2024
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Biden sconfessa la CPI che giudicò bene quando il bersaglio era Putin
di Leonardo Masella

Biden, presidente scaduto degli Usa, ha dichiarato: "I mandati di arresto diramati dalla Cpi, sono scandalosi", cancellando la credibilità della Corte Penale Internazionale mentre aveva giudicato la stessa coraggiosa, e giusta la sua richiesta di arresto per Putin, accusato tra l'altro sulla base di prove assai evanescenti e discutibili.

È vero che in altre occasioni la Corte non aveva dato grandi prove di sé apparendo di fatto uno strumento di giustizia discrezionale controllato dagli angloamericani, vedi la cecità nei confronti dell'invasione americana dell'Iraq che provocò un milione di morti civili irakeni.

Ma in questo caso l'orrore di cui sono accusati i due israeliani, a capo del governo l'uno e dell'esercito l'altro, è sotto gli occhi di tutto il mondo, inchieste, filmati, testimonianze a centinaia, dimostrano senza ombra di dubbio la veridicità delle accuse rivolte contro di essi: crimini di guerra e crimini umanitari.

Le dichiarazioni ultra-sioniste di Biden non arrivano in campagna elettorale, quando potevano essere interpretate come strumentali per non farsi scavalcare in sionismo da Trump.

La campagna elettorale è finita. La dichiarazione di Biden è una chiara dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, della complicità americana con il criminale terrorista di Netanyahu.

Anche Biden dovrebbe ricevere le stesse accuse di Netanyahu e Gallant.

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