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23 novembre 2024
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Critiche e condanne ai comportamenti, non agli ebrei
di Lionello Fittante

Mi chiedo se sia ormai impossibile, a meno di essere tacciati di antisemitismo, criticare le politiche del governo di Israele.

Mi chiedo se il mondo debba accettare a priori qualunque scelta, di destra o di sinistra, qualunque azione, lo Stato di Israele adotti.

Mi chiedo se è possibile criticare Netanyahu, non in quanto di religione ebraica, ma in quanto capo di governo.

Mi chiedo se è possibile accettare quello che fa l'esercito israeliano, non in quanto ebraico ma in quanto esercito.

Mi chiedo se Israele abbia un passaporto speciale per cui possa decidere e fare qualunque cosa, nel tempo e nello spazio, anche tutto quello che al resto del mondo è precluso e condannato, perché ad esso tutto è concesso.

Mi chiedo se posso esprimere il mio disprezzo verso Netanyahu, non in quanto ebreo, ma per quello che decide, compie e fa compiere.

Insomma mi chiedo se non si possa criticare Israele e devo accettare qualunque cosa faccia, anche quelle vietate e condannate per chiunque altro, altrimenti si diventa antisemita.

Posso semplicemente rispettare la religione ebraica, come tutte, pur essendo ateo, quindi laicamente, ma non rispettare gli stermini che le scelte dello Stato di Israele commette?

Insomma Israele è uguale tra gli uguali, certo con il sostegno che storicamente gli si deve, ma non 'sopra' gli altri?

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