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20 novembre 2024
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Notte della verità, non notte dei cristalli
di Rossella Ahmad

Il sindaco di Amsterdam ha ritrattato. Interrogata nuovamente sui fatti ha sostanzialmente detto che, no, tornando indietro non presterebbe la sua immagine ad una propaganda politica con finalità razziste e non parlerebbe più di "pogrom", come, inconsapevolmente e nella concitazione del momento, fece quel fatidico giorno.

Un altro fattoide tra le migliaia continuamente partoriti dalla macchina da guerra propagandistica israeliana. A cui si prestano non soltanto gli oscuri velinari di redazioni compiacenti, ma anche i politici con la faccia come il cu*o.

La menzione d'onore tocca, persino stavolta, al colono di ascendenze irlandesi, lituane, russe e polacche, anche lui improvvisatosi nativo della Palestina. Herzog, il Commander in chief dell'agglomerato colonico in Palestina, colui che firmava i missili da lanciare sui campi profughi di Gaza. È stato uno dei primi a pronunciare la parola "pogrom". E lo ha fatto alla sua maniera. Restando cioè serio. La quintessenza della querulomania. . Riuscire a non ridere mentre fa il buffone non è da tutti. "È la notte dei cristalli", ha detto. La banalizzazione di ogni evento, che va in onda a reti unificate da mesi ormai.

Spogliare ogni evento storico della sua epicità e renderlo una barzelletta. Se questa è la Notte dei Cristalli, se questo è un pogrom, parliamo dunque di baggianate immani.

Tutto bene da parte degli anti-revisionisti ad oltranza? Qualcosa da dichiarare sulla trasformazione in barzelletta degli eventi che costituiscono il fulcro della loro storia, quella che sentono e narrano come la più tragica in assoluto?

Torno ad Herzog. Come ogni sionista che si rispetti, è recidivo, nonché refrattario alla verità.

Qualcuno ricorderà il suo show dell' ottobre di un anno fa. Sì presentò davanti alle telecamere, ovviamente senza ridere, con un Mein Kampf nuovo di stampa tra le mani. Due le versioni sul presunto ritrovamento:

- nella cameretta di un bambino di Gaza appena sventrata dai tiktoker genocidi. Ed io ce lo vedo, guarda, un bambino di Gaza tutto intento a leggere il Mein Kampf tra un bombardamento e l'altro

- sul cadavere di un combattente di Hamas.

Il commento di un bibliotecario, che raccolse oltre 20.000 like nel giro di qualche ora, fu l'unica risposta sensata in un oceano di risate e prese in giro senza soluzione di continuità. Questo libro, amico mio, non ha visto un granello di polvere nella sua recentissima vita. La prossima volta, impegnatevi di più. Anche nella farsa, conservate un minimo di rispetto per voi stessi.

Le bugie al limite del patologico hanno però una loro finalità. L'obiettivo è quello di lanciare messaggi subliminali - e neanche poi tanto - e di lanciarli a quella parte di popolazione inerte, disposta a credere a qualsiasi cosa. Duole dirlo, ma si tratta della parte preponderante della popolazione mondiale.

Il messaggio è il seguente: vi siete sbagliati. I nazisti non siamo noi. Noi ne siamo le vittime, nella Notte dei cristalli di ogni era e tra le macerie di Gaza. Le vittime eterne di un nazismo anch'esso eterno, che travalica lo stesso concetto di storia e diviene categoria assoluta, e, in quanto tale, irrazionale.

La mistificazione imperversa, quasi del tutto incontrastata.

La dykaiosyne è irrimediabilmente violata.

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