USA contro colonizzazione della Cisgiordania
di Rico Guillermo

L'amministrazione statunitense intende presentare un progetto di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'ONU per opporsi al controllo di Israele sulla Cisgiordania occupata, hanno riferito martedì i media israeliani.

Il quotidiano Israel Hayom, citando una fonte americana vicina all'amministrazione Biden, ha affermato che la bozza affermerà che la presenza di Israele nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est e l'area della Città Vecchia, viola il diritto internazionale.

La bozza è attualmente in fase di elaborazione da parte del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, ha detto la fonte, senza specificare quando sarà presentata al Consiglio di Sicurezza ma non c'è stato alcun commento da parte degli Stati Uniti sul rapporto.

Lunedì, peraltro, l’amministrazione Biden ha imposto sanzioni a tre società private israeliane coinvolte nella costruzione di insediamenti nella Cisgiordania occupata da Israele.

Secondo Axios, questa mossa segna una significativa espansione delle sanzioni statunitensi contro le attività di insediamento illegale. È la prima volta che vengono imposte sanzioni alle imprese edili private che facilitano l’espansione degli insediamenti illegali. In precedenza erano stati sanzionati individui che avevano commesso violenze.

La lobby dei coloni israeliani, insieme al governo Netanyahu, sta ora esortando il presidente eletto Trump a ribaltare l’ordine esecutivo do Biden che affronta la violenza dei coloni e a revocare tutte le sanzioni implementate negli ultimi dieci mesi. La cancellazione di queste sanzioni potrebbe rappresentare una delle prime azioni di politica estera di Trump.

I coloni israeliani di destra e i sionisti nazionalisti hanno espresso un sostegno entusiasta alle nomine nell’amministrazione entrante di Trump, considerandola un’opportunità senza precedenti per espandere la presenza israeliana nei territori occupati e porre fine di fatto a ogni possibilità di uno Stato palestinese, ha riferito il Guardian domenica.

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