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Passi avanti enormi culturalmente
di
Paolo Mossetti
Papa Francesco: “Si indaghi se a Gaza è genocidio”
Complimenti alla Stampa che ha avuto il coraggio di mettere la dichiarazione del Papa in prima pagina.
Perché è rilevante? Perché implicitamente dice al pubblico cattolico, moderato che la parola «genocidio» - vietata dal pappagorgismo conformista - non è esclusiva di estremisti e centri sociali, non è più tabù e se ne può parlare senza timore.
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Notare come Josep Borrell, Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri, si esprima con posizioni solitamente relegate negli ultimi anni dai partiti e dalla stampa italiana all'estrema sinistra:
ha descritto Gaza come una "terra desolata apocalittica", ha parlato di “pulizia etnica” e - cosa mai vista a quei livelli - ha proposto un divieto di importazione sui prodotti dagli insediamenti israeliani, di rivedere l'Accordo di associazione con l'Ue, e addirittura di sospendere il dialogo politico con Israele, qualora non ci siano cambiamenti.
Se sul campo non cambia molto dato il posizionamento dell'egemone statunitense e la subalternità complessiva europea, a livello culturale sono passi avanti enormi.
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