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Israele: maggioranza coloni non favorevole a continuare la guerra
di
Tamara Gallera
Una maggioranza significativa di coloni israeliani è a favore di un accordo di scambio di prigionieri con la Resistenza palestinese per porre fine alla guerra in corso a Gaza a causa delle attuali politiche del governo israeliano.
Un recente sondaggio trasmesso su Canale 12 israeliano ha mostrato che il 69% degli intervistati ritiene che garantire un accordo dovrebbe avere la precedenza sulla continuazione della campagna militare del governo. Solo il 20% dei coloni sostiene un “conflitto” prolungato e l'11% si dice indeciso sulla questione.
Il sostegno a un accordo per lo scambio di prigionieri si estende anche agli elettori del Likud, dove il 46% sostiene un accordo per porre fine alla guerra, il 36% preferisce continuare le operazioni militari e il 18% rimane incerto. Vale la pena notare che il partito Likud è guidato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
L’indagine ha inoltre esplorato la percezione dell’opinione pubblica riguardo al ritardo nella conclusione di un accordo, a più di un anno dall’operazione Al-Aqsa Flood.
Il 52% degli intervistati attribuisce il ritardo a fattori politici, mentre il 36% ritiene che la colpa sia di questioni sostanziali. Un altro 12% era incerto sulle ragioni della mancanza di progressi.
In termini di popolarità tra gli elettori israeliani, l’ex primo ministro Naftali Bennett è emerso come la prima scelta tra gli intervistati, seguito dall’attuale primo ministro Benjamin Netanyahu. Benny Gantz si è assicurato il terzo posto, mentre il leader dell'opposizione Yair Lapid si è classificato quarto.
Netanyahu ha avuto difficoltà a ottenere il favore dei coloni, in gran parte a causa dei ripetuti passi falsi del suo governo e della cattiva gestione di diverse questioni critiche interne e di sicurezza.
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