Conti chiusi ai dissidenti
di Guglielmo Mengora

Gli accorati appelli sulla democrazia in pericolo non hanno alcuna credibilità se non partono dall'ammettere apertamente di avere sbagliato in precedenza.

Non è stata Giorgia Meloni la prima che si è arrogata il diritto di decidere chi dovesse parlare sui media, chiedendo a quelli che controlla e pure gli altri di bloccare chiunque non dica ciò che è gradito al governo attuale.

Non è stata la Meloni la prima che ha invitato tutti a fare terra bruciata attorno a chi esprimeva opinioni diverse da quelle predominanti, chiedendo che queste persone fossero bandite da qualsiasi spazio pubblico e non avessero alcuna visibilità. Non è stata la Meloni la prima ad usare lo stipendio per colpire quelli che non erano allineati alle idee del governo corrente, avviando azioni per sospendere o far perdere il lavoro, espellere da albi professionali, screditare mediaticamente e se possibile far licenziare chiunque esprimesse idee diverse. E si potrebbe andare avanti.

La Meloni entra in un portone sfondato da quelli di prima, i nazifascisti rosa. Per screditare i comportamenti della fasciofratellanza bisognerebbe per prima cosa ammettere di avere creato tutte le condizioni, materiali e morali, che ora Giorgina sta usando per i suoi scopi.

Invece la posizione di quelli di prima, i fascisti compassionevoli, è che loro potevano farlo perché erano buoni mentre gli altri no. E' evidente che una cosa del genera non solo ha nessuna credibilità ma i (pochi) sostenitori della Meloni si sentono autorizzati a considerare questa posizione solo pretestuosa e questo dà persino loro più forza.

Se non siete in grado di ammettere di avere causato un precedente, allora chiudete il forno. Per questo si sta(va) sempre attenti a non creare precedenti: perché poi arrivano quelli sporchi e cattivi e li sfruttano.

Ora, mentre vi stracciate le vesti per questi scappati di casa, in Europa (il deserto la ricopra prima possibile) gli altri, quelli buoni, stanno preparando un'altra innovazione e stanno disegnando misure con cui le banche, con la scusa della protezione della loro reputazione, potranno chiudere i conti correnti delle persone sgradite. Lo stanno preparando per i "filo russi", per i disinformatori, per gli antisemiti dicono loro ed è ovviamente illegale. Se non che, io ti giustifico la cosa con una lesione della mia immagine: nessuna violazione della legge, solo una nuova consuetudine, leggi di fatto come durante la psicofollia covid.

Ma ci vuole poco a capire che con questa scusa non solo qualsiasi banca ma anche qualsiasi azienda potrà licenziare i dipendenti per attività nemmeno collegate al proprio lavoro.

Sei andato alla manifestazione per la Palestina? Ah, mi danneggi la reputazione: licenziato. Hai scritto su Facebook che Netanyahu è una carogna assassina? Ah, mi danneggi la reputazione: licenziato. Sei andato allo sciopero a sostegno di un'altra azienda? Ah, la mia immagine: licenziato. Abbasso la guerra: eh, pacifinto, licenziato.

E a disegnare questo meccanismo, già usato in Canada (ma quelli erano i camionisti di Destra... se lo meritavano!) non sono i fasciofratelli ma la maggioranza attuale con Socialisti, PPE, verdi e così via.

Non sento e non leggo però di cori di protesta. Poi quando dovrete stare con due piedi in una scarpa, altrimenti niente lavoro, magari niente casa, magari niente conto in banca, magari niente assicurazione automobilistica e forse pure quella sanitaria, aspetteremo che torni al governo Giorgina Meloni per dire che è uno schifo.

Senza una revisione di quanto fatto durante il periodo buio della psicofollia covid, le proteste accorate lasciano il tempo che trovano e aiutano, invece di danneggiare, la Meloni ed i suoi.

Infatti, nonostante le campagne, non perdono consensi. Ovviamente, i consensi minoritari che hanno.

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