Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
13 novembre 2024
tutti gli speciali

Una forte condanna
di Rossella Ahmad

Belzebù Smotrich, il colono 'ucraino che si è autodefinito indigeno della Palestina, anzi suo proprietario per inappellabile decisione divina, ha giurato che i tempi sono maturi per l'annessione della Cisgiordania. Trump è d'accordo, dice. Aspettiamo solo il momento giusto.

E quindi, sostenitori della più colossale cantonata mai partorita da mente umana, e cioè la favoletta dei due stati e bla bla bla, cominciate già da adesso ad esercitarvi davanti allo specchio a fare le facce torve, le espressioni corrucciate, a cercare le parole di condanna, disappunto, disaccordo, rincrescimento e dispiacere. È una recita, cari miei, in cui ciascuno interpreta la sua parte. Per essere credibili alla platea di dummies che ancora vi segue, cominciate a prendere in considerazione il probabile scenario che si appropinqua ed esercitatevi nella simulazione.

Per ciò che concerne i capetti arabi, consentitemi di stendere un velo pietoso sulle loro inutili figure. Servitori del sionismo della prima ora, hanno gettato la maschera già da tempo. Due giorni fa, ad un anno ed un mese dall'inizio del genocidio a Gaza, Bin Salman, sovrano saudita ed indegno custode dei luoghi santi - particolare da non sottovalutare, questo, assieme alla considerazione più banale ma più vera: di dittature si tratta, ma di dittature create con l'unico obiettivo di proteggere Israele.

Fosse per i popoli, se ne sarebbero liberati da tempo - Bin Salman, dicevo, finalmente si esprime. Esterna. Palesa. Consegna ai posteri il suo disappunto, sempre quello. A Gaza sta andando in onda un genocidio. E grazie al caxx, dai.

Il mese di novembre secondo me dà un po' alla testa ai servi dei servi. L'anno scorso, proprio a novembre, forse persino nella stessa data, i capi arabi si riunirono per "deliberare". E l'anno scorso, di questi tempi, scrivevo così: "Un pugno di inutili personaggi - i capi arabi - hanno finalmente trovato quei cinque minuti che gli avanzavano per incontrarsi e discutere della carneficina che da quaranta giorni insanguina Gaza. La montagna, non vi dico di cosa, ha partorito il solito topolino spelacchiato. Gli Emiri. I Re. I ministri. I Capi di Stato. Sono tutti indignati e hanno deciso che, basta, bisogna reagire. "Ce lo chiede il popolo di Gaza".

Per inciso: il popolo palestinese nulla si è mai aspettato da loro, ed a ragione. Tutti orientati verso la normalizzazione, desiderosi di entrare a fare parte del privilegiato club degli amici di Israele e sbarazzarsi una volta e per tutte dello scomodo fardello, hanno lasciato che in Palestina accadesse ciò che è accaduto senza fare un plissé. E mica da ieri. Le immagini dell'anno scorso dell'apertura dell'ambasciata israeliana nel Bahrein - immagini di scintillante festosità - hanno ancora il potere di farmi imprecare in aramaico.

Dunque, queste teste pensanti si sono incontrate sul territorio di un paese che galleggia letteralmente sul petrolio - ed a Gaza non hanno più carburante per fare funzionare i pochi reparti ospedalieri ancora in piedi dopo il feticistico attacco ai nosocomi palestinesi.- ed hanno deliberato che per Israele ci vuole una punizione esemplare. E qual è la punizione esemplare? Stop alle forniture di petrolio e di gas per i fiancheggiatori del genocidio in corso? Rottura delle relazioni diplomatiche con Israele e forzatura del blocco di Gaza?

Macché. Peggio: la loro condanna e la promessa di una futura denuncia alla Corte internazionale dell'Aja. Ma mica una condanna qualsiasi, eh. Una forte condanna.

Dice che stanotte in Israele non abbiano dormito per la paura.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier Guantanamo e Abu Ghraib

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale