Marocco: proteste contro nave con armi per Israele
di Anna Carla Amato

Centinaia di persone nel porto marocchino nordoccidentale di Tangeri hanno protestato contro l'arrivo della nave battente bandiera statunitense che trasportava armi per Israele che vi aveva ripiegato dopo essere stata respinta dalla Spagna.

"Chi accoglie le navi israeliane non è uno di noi", hanno cantato i manifestanti durante la manifestazione di lunedì, due giorni dopo l'attracco della nave Maersk Denver al porto.

La nave era in rotta verso Israele dopo che la Spagna si era rifiutata di consentirle di attraccare in uno qualsiasi dei suoi porti, con il Ministero degli Esteri spagnolo che affermava di non aver concesso e di non voler concedere permessi di attracco per la nave.

Mentre la Maersk, la compagnia di navigazione che gestisce la nave, ha negato che il carico contenesse “armi o munizioni militari”, il Segretariato nazionale del Fronte marocchino a sostegno della Palestina, un gruppo filo-palestinese, ha criticato le autorità marocchine per aver ignorato le richieste di respingere la nave. nave.

L'organizzazione filopalestinese ha aggiunto: "Questa nave, carica di colli di armi, scaricherà il suo contenuto su un'altra nave, che continuerà poi il suo viaggio verso il porto della città occupata di Haifa".

Il Segretariato nazionale del Fronte marocchino a sostegno della Palestina ha criticato la decisione del Marocco di consentire alle navi battenti bandiera americana di trasportare armi per "Israele", definendola "vergognosa". Il gruppo ha ricordato che questa è la seconda volta che il Marocco apre i suoi porti a tali navi, dopo l'attracco della nave militare israeliana INS Komemiyut.

"Le autorità marocchine sono colluse con gli Stati Uniti, che sono la fonte di queste armi, e con l'esercito nemico sionista, che sta commettendo il genocidio contro il popolo palestinese e la brutale aggressione contro il Libano", ha dichiarato il segretariato.

Le proteste marocchine hanno anche evidenziato l'aggressione di Israele contro il Libano, che ha portato ad almeno 3.136 vittime libanesi. La manifestazione ha sottolineato la crescente opposizione al ruolo del Marocco nel facilitare il trasferimento di armi a "Israele" nel contesto della guerra in corso nella regione.

Il segretariato ha sottolineato che tali azioni "incoraggiano l'entità di occupazione a commettere il suo genocidio e la sua aggressione, ignorano la posizione del popolo marocchino e costituiscono una flagrante violazione delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite", accusando il Marocco di partecipare al "crimine di genocidio contro il popolo palestinese."

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