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Deliri insuperabili
di
Rossella Ahmad
Mi chiedo che vita schifosa debbano fare gli apologeti del genocidio sul web.
Non avendo icone a cui attingere, né personaggi minimo minimo decenti di cui fregiarsi, né storie particolarmente edificanti da narrare, a meno che non si consideri atto di eroismo il massacro dei nativi - e di certo non lo è per i normodotati - quale è la loro attività principale?
Spalare letame su chiunque, avvolgere con l'olezzo dello sterco da essi stessi prodotto tutto ciò che li circonda, utilizzare fake news, minacce, turpiloquio e isterismi vari ed eventuali per tentare di silenziare le voci di verità.
Ultimamente, vedo, si ricorre anche alla profezia biblica. Siamo nell'iperuranio, gente. Solo che le idee non sono più rappresentazioni della mente, come immaginava Platone, ma incubi partoriti da intelletti mediocri.
Sì parte dai neo-zeloti del web e si giunge a Gad Lerner. Il quale invita i palestinesi - i palestinesi, signora mia - ad esprimere solidarietà a quattro bifolchi pestati a margine di una partita di calcio.
Questa è gente che ha perso i freni inibitori della vergogna.
Quindi, se ho compreso bene, mentre vengono massacrati, seviziati, decimati, deportati, torturati ed affamati, i palestinesi dovrebbero prendere fiato giusto il tempo sufficiente ad esprimere solidarietà.
Ciliegina sulla torta: ai tifosi fascisti che inneggiavano al loro sterminio.
Mi sono sbagliata. Non siamo nell'iperuranio. Siamo all'interno di un grande manicomio, in cui la gente è impegnata in una gara infinita tra chi esprima il delirio più insuperabile.
Per adesso Lerner è in pole position. Ma diamo tempo al tempo. C'è costantemente la possibilità che ognuno venga superato dall'altro in questa corsa senza ostacoli verso il cottolengo. Nei commenti, Lia, che ha il prezioso dono della sintesi, a me sconosciuto.
What a time to be alive, amici miei.
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