 |
La penna infida uccide le nazioni
di
Rossella Ahmad
L'anno scorso, in questa giornata, speranzosi intellettuali arabi si rivolgevano ai loro omologhi occidentali con una accorata missiva in cui chiedevano loro di prendere posizione contro il terribile genocidio in atto a Gaza.
Non solo. Chiedevano addirittura la luna. E cioè che essi riconoscessero la completa sovrapposizione della resistenza palestinese con quella al nazifascismo nei loro rispettivi paesi.
Diligentemente tradussi la lettera riflettendo, intenerita, sul candore estremo di questa gente. Un'ingenuità quasi bambinesca, che non manca mai di stupirti e di spiazzarti. Il pensiero più ricorrente mentre scorrevo le righe: e grazie che vi siete fatti depredare, saccheggiare, colonizzare per cent'anni e fregare la Palestina tutta intera. Ancora vi fidate dell'occidente.
Da Lawrence d'Arabia ad oggi nulla è cambiato. Quante volte ancora dovrete essere presi per il naso prima di comprendere che le vostre sofferenze non smuoveranno di un millimetro piccoli uomini dallo smisurato ego che sgomitano per mantenere i propri privilegi, concentrati sul suono vuoto delle loro stesse parole, timorosi di sgarrare mentre con compasso e righello disegnano e delimitano lo spazio angusto di opinioni sempre più appiattite, banali, inutili?
Li avete sentiti forse quando sventravano l'Iraq? Quando gli eserciti di mammona sbriciolavano la Siria e l'intero Medioriente, facendo a brandelli un patrimonio storico inestimabile, oltreché intere generazioni di innocenti? Quando invadevano e depredavano paesi sovrani con atti di pirateria impunita li avete sentiti? No, e non li sentirete nemmeno adesso.
Silenzio tombale, tranne che per pochi valorosi. Un silenzio che non danneggia Gaza più di quanto non facciano le forze del male tutte schierate contro un popolo di profughi, ma che segna la fine, indecorosa, dell'occidente. Questo pensai e scrissi.
Dopo un anno molto poco è cambiato, in realtà , anche se lo scempio consumato in una striscia di terra chiusa come un carcere da ogni lato e sottoposta alle punizioni bibliche del ferro e del fuoco è stato per alcuni troppo doloroso per continuare a fare finta di nulla.
I minculpop dislocati dovunque in occidente ancora svolgono alacremente il loro sporco lavoro di apologia del genocidio, aiutati da innumerevoli istituti luce che ne normalizzano le criminali istanze e costruiscono l'opinione di un pubblico spesso ignaro di ciò che accade a due passi da casa.
Ho terminato gli aggettivi per qualificarli. Il loro livello di colpevolezza è superiore a quello dei cecchini. Come disse un'icona del Novecento, è il tradimento della penna ad essere il più grave, poiché, se il proiettile infido uccide l'individuo, la penna infida contribuisce ad uccidere le nazioni.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|