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Sinistra italiana non ammette vere ragioni del crollo di Harris
di
David Cappellini
Niente da fare. Le analisi del voto americano partorite dai nostri esponenti della sinistra elitaria sono più sconcertanti del trionfo netto di Trump.
Non accettano di ammettere che la Harris ed i democratici abbiano consegnato il paese ad un Presidente come Trump, anzi si ostinano a definire con i peggiori epiteti quell'elettorato americano che ha sentenziato senza tentennamenti il siluramento dell'establishment democratico dei Clinton, degli Obama e dei Biden.
Non riescono ad esercitare un minimo di autocritica e se fosse la Moldova o la Georgia, anziché gli Stati Uniti, urlerebbero al ricorso delle sanzioni e all'isolamento politico.
Anzi, la Schlein corre a casa di Draghi per farsi spiegare perché il popolaccio brutto e affamato ha voltato le spalle così decisamente alla sorridente Harris.
E Draghi, che di queste cose se ne intende come io mi intendo di bridge, l'ha sicuramente edotta su come comportarsi anche in Italia, dove il PD parte già avvantaggiato.
Reimbarcare Renzi ed il centro moderato, questa è la formula magica con la quale l'élite pensa di sfondare tra i poveri disoccupati e tra i più poveri occupati, precari e privi delle tutele che un tempo si chiamavano diritti.
Cosa meglio di rinunciare al lavoro retribuito giustamente, per far contenti i lavoratori precari? Forse la sanità tutta privata? O forse una guerra perpetua contro chi rappresentava il miglior partner e fornitore di fonti energetiche fino al febbraio 2022?
Le scelte sono tante e tutte felici, almeno per chi si fa rappresentare da Draghi. Gli altri asini ignoranti e poveri si arrangino, tanto in Italia c'è già la Meloni.
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