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Londra: perseguitati esponenti pro-Palestina
di
Giuseppe Salamone
Londra: Arrestato un accademico ebreo dopo un discorso pro-Palestina.
Venerdì scorso, Haim Bresheeth, professore in pensione di origine ebraica e figlio di sopravvissuti all'Olocausto, è stato arrestato a Londra dalla polizia metropolitana durante una protesta pro-Palestina.
Bresheeth, noto fondatore della Jewish Network for Palestine, ha tenuto un discorso critico verso Israele, accusando il Paese di "omicidi, caos, genocidio e razzismo". Poco dopo, è stato arrestato fuori dalla residenza dell'ambasciatrice israeliana Tzipi Hotovely.
Secondo quanto riportato dalla polizia, Bresheeth è stato fermato ai sensi del Terrorism Act del 2000 per “aver pronunciato un discorso d'odio” e per presunti legami con un’organizzazione proibita. In un video dell’arresto, un agente lo informa che il discorso violerebbe la legge antiterrorismo.
Nel suo discorso, Bresheeth ha dichiarato: “Israele non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi né a Gaza, né in Libano, né altrove... hanno perso contro la resistenza ogni volta.” Ha inoltre denunciato le azioni di Israele contro Hamas, Hezbollah e altre fazioni, affermando che la "resistenza non può essere sconfitta". Bresheeth è stato rilasciato senza accuse sabato mattina, dopo aver trascorso una notte in custodia, ma è ancora sotto indagine.
L'arresto dell'accademico si aggiunge a una serie di interventi simili contro attivisti e giornalisti filo-palestinesi in Regno Unito.
Negli ultimi mesi, le autorità britanniche hanno intensificato le retate e le detenzioni contro sostenitori della causa palestinese:
- A ottobre, la polizia ha fatto irruzione a casa del giornalista Asa Winstanley, sequestrando i suoi dispositivi elettronici.
- Ad agosto, Richard Medhurst è stato fermato in aeroporto e costretto a consegnare password e dispositivi sotto minaccia di detenzione.
- La giornalista Sarah Wilkinson è stata arrestata da agenti mascherati, che l’hanno costretta a rivelare le sue password e i suoi contatti in Palestina.
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