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Parigi: per ministro inaccettabile striscione allo stadio "Palestina libera"
di
Marilina Mazzaferro
Il ministro degli Interni francese Bruno Retailleau ha criticato l'esposizione di un enorme striscione “Palestina libera” durante la partita di calcio del Paris Saint-Germain, ritenendolo “inaccettabile”.
In un'intervista per Sud Radio, a Retailleau è stato chiesto se intendesse perseguire sanzioni contro il PSG, alla quale ha risposto: “Non escludo nulla. Chiederò spiegazioni al PSG”.
Lo striscione infatti è stato svelato dai tifosi del PSG prima della partita di Champions League contro l'Atletico Madrid, appena otto giorni prima della partita della Nations League contro la squadra dell'entità di occupazione israeliana a Parigi.
Lo striscione, che occupava un'intera sezione dello stadio, raffigurava la Moschea della Cupola della Roccia del complesso della Moschea di al-Aqsa nella città occupata di al-Quds.
C'era anche una bandiera palestinese strappata con macchie rosse e l'immagine di un bambino che indossa una maglietta con la bandiera del Libano, dove "Israele" sta attualmente conducendo un'aggressione in tutto il paese.
La “i” in “Palestina libera” è stata sostituita da un’immagine della mappa della Palestina occupata, colorata secondo il modello distintivo della koufiyyeh palestinese.
Un messaggio sotto diceva: "Guerra in campo, ma pace nel mondo".
Durante la partita, è stato diffuso un altro messaggio, chiedendo: “La vita di un bambino di Gaza significa meno di quella di un altro?”
Il PSG, di proprietà della maggioranza del governo del Qatar, ha dichiarato di non essere a conoscenza dell'esposizione, aggiungendo che "il Parco dei Principi è - e deve rimanere - un luogo di comunione attorno a una passione condivisa per il calcio".
Il club ha inoltre affermato che "si oppone fermamente a qualsiasi messaggio di carattere politico nel suo stadio".
Nel 2023, il Celtic FC è stato multato di 17.500 euro dopo che i suoi tifosi avevano esposto bandiere palestinesi durante una partita di Champions League.
È doveroso notare che, pochi giorni dopo l’inizio della guerra in Ucraina, gli organi di governo del calcio FIFA e UEFA hanno rapidamente sospeso la Russia da tutte le competizioni internazionali.
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