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Israele: parenti di palestinesi che compiono attacchi saranno deportati
di
Mauro W. Giannini
Giovedì scorso la Knesset ha approvato una nuova controversa legge che consente la deportazione dei familiari dei palestinesi coinvolti in attacchi contro gli israeliani.
Il disegno di legge è stato approvato in seconda e terza lettura con 61 voti favorevoli e 41 contrari.
È opinione diffusa che la normativa prenda di mira i cittadini arabi di Israele e i residenti palestinesi della Gerusalemme Est occupata.
La legge non specifica dove le famiglie o i parenti sarebbero deportate, tuttavia, i media israeliani affermano che Gaza sarà una destinazione.
La nuova legge dà il potere al ministro degli Interni di decidere quale parente sarà espulso se il ministero fornisce la prova che un membro della famiglia era a conoscenza di un attacco, o se un membro della famiglia esprime sostegno a un attacco contro gli israeliani.
Una dichiarazione della Knesset afferma che, secondo la legge, il periodo di espulsione per una persona che possiede la cittadinanza israeliana può variare tra 7 e 15 anni e tra 10 e 20 anni per una persona che possiede un permesso di soggiorno legale.
Non c’è stato alcun commento immediato da parte palestinese sulla controversa legge.
Martedì, la Knesset israeliana aveva approvato una legge simile che consente il licenziamento degli insegnanti arabi che mostrano sostegno agli attacchi contro gli israeliani.
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