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04 novembre 2024
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"Anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti!"
di Armando Reggio

ANCHE SE ALLORA VI SIETE ASSOLTI, SIETE LO STESDO COINVOLTI!

Faber si riferiva al maggio francese, certo. Tuttavia, così diranno di noi i nostri posteri. Attoniti, indignati.

Infatti, verrà il giorno in cui le generazioni future senza indugio giudicheranno un genocidio l'attuale massacro dei Palestinesi.

Come le altre tragedie della storia, che, ormai sedimentatesi nel tempo, noi stessi oggi non esitiamo a condannare, a definire atti di assoluta inciviltà, di sola barbarie, di cui ci vergogniamo. "Mai più" é l'ipocrita ritornello che ripetiamo, come vilmente dicevamo "Ne usciremo migkiori" appena due anni fa durante la pandemia. E sappiamo quanto migliori ne siamo usciti!

Intanto... Oggi - sì, oggi - i Palestinesi uccisi finora dall'esercito israeliano sono poco meno di 44.000, in un solo anno, dal 7 ottobre. Di essi circa 17.000 sono bambini. Uccisi dalle bombe.

Non sono computati, quindi, i cittadini morti per le ovvie infezioni ambientali, le malattie non curate, le ferite da arma non medicate o curate a mala pena, la mancanza di cibo e di acqua.

L'"unica democrazia del Medio Oriente" ha raso al suolo duecentomila abitazioni, quasi tutte le scuole e le più delle strade di Gaza. Dei 36 ospedali ne rimangono solo 19, che operano inefficacemente, privi come sono di medicinali e anestetici: medici e infermieri fanno quel poco che possono, lodevolissimi. E anche fra loro in tanti sono caduti. E gli operatori umanitari, i giornalisti...

Nei soli ultimi sette giorni le truppe di Netanyahu hanno commesso non meno di cinque stragi: ne sono morti più di cento innocenti.

L'intento genocidario è evidente, ma non ai governi occidentali, salve casi isolati. Il governo israeliano, giusto per tentare di annientare i cittadini già privati dell'indispensabile per sopravvivere, ha giocato un'altra immonda carta. Ha dichiarato fuori legge, infatti, l’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency), l'agenzia dell'ONU che distribuisce gli aiuti umanitari ai Palestinesi. Così, anche cibo e acqua diventano sempre più beni irraggiungibili.

L'UNRWA, l’unica agenzia internazionale, che garantisce gli aiuti umanitari ai civili palestinesi. Il criminale di Tel Aviv, per giunta, continua ad assediare centinaia di migliaia di persone nel nord della Striscia di Gaza, impendendo loro di ricevere qualsiesi bene di prima necessità, cibo e acqua compresi.

Del resto, oltre ai civili, il Paese 'amico dell'Occidente' ha già assassinato 304 operatori umanitari e 174 giornalisti.5 É il segnale di come consideri chi soccorre i civili e chi prova a informare il mondo della scientifica devastazione di un intero territorio, peraltro piccolo, e di un popolo.

Questo perpetrato e permanente genocidio è riconosciuto e orgogliosamente rivendicato dagli stessi boia al potere. Infatti, il ministro della Difesa, il famigerato Yoav Gallant, dichiara che Gaza è abitata da "animali umani", aggiungendo che perciò è giusto lasciarli perire "senza elettricità, cibo, benzina e acqua". Di Benjamin Netanyahu si sa: considera i Palestinesi semplicemente "bestie".

Il ministro per gli Affari di Gerusalemme, Amihai Eliyahu, è sbrigativo, fermamente convinto che, per accorciare i tempi, basterebbe una bomba atomica per fare piazza pulita dei Palestinesi. Per il generale dell’esercito, Giora Eiland, la soluzione è semplice: "Un disastro umanitario senza precedenti a Gaza". Insomma - come sappiamo da oltre 60 anni - Israele nutre un odio etnico per i Palestinesi, di cui solo i capi di Staro e di Governo occidentali fingono di non essere consapevoli. Anzi, non pochi di loro plaudono alla carneficina.

E il 'nostro' governo non è da meno!

Ma, se dell'olocausto degli Ebrei i più potevano giustificarsi di non aver visto, noi, grazie ai media (pur se edulcorati) e alla rete, assistiamo quasi in diretta. Conosciamo il numero crescente delle vittime, vediamo in TV e nei social immagini e video inequivocabili: i morti per le vie e la distruzione apocalittica, mentre i soldati israeliani sono soddisfatti in mezzo alle macerie, sinistramente felici di aver ucciso anche i sogni di quei teneri bambini stramazzati al suolo mentre provavano a distrarsi con i loro poveri giochi.

Eppure, in pochissimi ci indigniamo, ci ribelliamo, puntiamo il dito, scendiamo in piazza. Prevale la perniciosa indifferenza, come per i migranti, che annegano nel Mediterraneo (a proposito: Meloni ha messo a tacere l'informazione su una delle ultime stragi, quella dello scorso giugno a Roccella Ionica, appena meno ingente di quella di Cutro).

"Altri 70 morti in una scuola bombardata? Altri naufraghi? Non ne posso più di queste immagini: meglio cambiare canale o andare a bere una birretta!". Ciò nonostante, ovunque esistono gruppi, spesso spontanei, pro Palestina. Anche a Gaza, come l’italiana 'SOS Gaza'.

Del massimo impatto é il boicottaggio economico, che potrebbe mettere in ginocchio il governo israeliano. Infatti, esso, ben consapevole, ha da anni stilato una lista contenente tutte le organizzazioni che lo promuovono, considerandole terroristiche.

Noi, dunque, é bene che andiamo a fare la spesa con in tasca l’elenco dei prodotti da non acquistare, quelli dei marchi, cioè, che collaborano attivamente con Israele, per farci affari. Sono una ventina: la lista é reperibile sul sito bdsitalia.org.

Ben sappiamo che la violenza sterminatrice di Israele potrà essere fermata solo se termineranno i fondi economici che la alimentano. E intanto aumentiamo le spese militari italiane previste nel bilancio per il 2025, raggiungendo un nuovo record!

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