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03 novembre 2024
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54 membri all'ONU: basta armi a Israele
di Gabriella Mira Marq

Oltre 50 membri dell'ONU hanno inviato una lettera congiunta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite esortandolo ad agire immediatamente per fermare il flusso di armi e munizioni verso Israele. Lo ha annunciato domenica il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, dato che l'iniziativa è partita dalla Turchia.

La lettera è stata firmata da 52 paesi e due organizzazioni internazionali e presentata alle Nazioni Unite il 1° novembre, chiedendo la cessazione delle forniture di armi a Israele. “Dobbiamo ribadire in ogni occasione che vendere armi a Israele equivale a complicità nel genocidio”, ha detto Fidan in una conferenza stampa a Gibuti, dove ha partecipato alla terza conferenza ministeriale di revisione del partenariato Turchia-Africa.

Fidan ha sottolineato che la capacità di Israele di procurarsi armi e munizioni da altri paesi ha alimentato il terrore nella regione. "Dobbiamo impedire a Israele di acquistare armi e munizioni. Dobbiamo mantenere la nostra sensibilità su questo tema all'ordine del giorno su ogni piattaforma", ha aggiunto.

Affermando che l’amministrazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è diventata una “minaccia globale”, ha esortato tutti i paesi a impedire a Israele di ignorare il diritto internazionale. "C'è un genocidio a Gaza. L'intenzione di Netanyahu è quella di eliminare completamente la soluzione dei due Stati utilizzando ogni mezzo possibile", ha sottolineato.

Affermando che Netanyahu sta cercando di espandere il conflitto ad altre regioni, in particolare al Libano, ha sottolineato la necessità di un'azione collettiva per prevenire ulteriori violazioni del diritto internazionale da parte di Israele.

Fidan ha anche espresso il sostegno della Turchia affinché le nazioni africane diano voce alla coscienza globale, sottolineando il ruolo del Sud Africa alla guida del caso di genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia. Ha sottolineato che l’attuale ordine internazionale globale deve cambiare poiché non è in grado di risolvere le ingiustizie storiche e invece le riproduce. “Questa inevitabile trasformazione avverrà sotto la guida dei paesi africani, che l’attuale sistema internazionale ha ignorato”, ha affermato Fidan.

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