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Brasile: giornalista processato per critiche su Gaza
di
Armando Lo Giudice
Un tribunale brasiliano ha ordinato all'acclamato giornalista Breno Altman, che ha più volte condannato la guerra israeliana a Gaza, di pagare una multa e di rimuovere molti commenti sui social media.
Il giudice Paulo Bernardi Baccarat della Corte di giustizia di San Paolo ha condannato il fondatore dell'Opera Mundi a pagare una multa di 20.000 real brasiliani (3.407 dollari) per danni morali collettivi e a cancellare cinque messaggi presunti "antisemiti".
Altman sta attualmente affrontando diverse cause legali nei tribunali di San Paolo per le sue critiche al regime israeliano.
In questo caso il giudice ha valutato una richiesta di censura e di risarcimento presentata dalla Confederazione Israelita Brasiliana (CONIB), la lobby israeliana in Brasile.
La CONIB ha chiesto un risarcimento di 80mila real, la demonetizzazione della presenza di Altman sui social media e il pagamento di un salario minimo a tutti gli israeliani in Brasile.
Ha inoltre chiesto che ad Altman fosse impedito di pubblicare articoli riguardanti la guerra a Gaza, sostenendo che le sue azioni andavano oltre i limiti della libera espressione e che i post del giornalista avrebbero potuto incoraggiare l'odio verso gli ebrei e "Israele".
Baccarat, d'altra parte, ha ritenuto che non vi fosse motivo di compensare o cancellare la maggior parte dei post, poiché si trattava di commenti politici piuttosto che di commenti "antisemiti".
Il giudice ha ritenuto antisemite le dichiarazioni che descrivono le forze di occupazione israeliane (IOF) come "topi", ma ha negato la proposta di risarcimento.
Gli avvocati difensori di Altman hanno annunciato che intendono ricorrere in appello contro la sentenza.
Dicono che il loro obiettivo è "dimostrare l'assoluta legalità di tutti gli incarichi, sostenuta dai diritti costituzionali che garantiscono la libertà di espressione e di pensiero".
Altman è stato recentemente incarcerato per 3 mesi per aver insultato Alexandre Schwartsman, un economista brasiliano ed ex direttore degli affari internazionali presso la Banca Centrale del Brasile, e André Lajst, presidente dell'organizzazione filo-israeliana StandWithUs Brazil.
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