 |
Iran si prepara all'attacco
di
Farrokh Bavar
L'Iran come una molla pressata presto scatterà. Si prepara socialmente prima che scatti l'attacco militare.
Il Consiglio di Sicurezza Nazionale si è già dichiarato unanime per l'attacco contro Israele. Oggi anche il comandante delle forze navali, il comandante Fadavi, vice dei Pasdaran, il teorico, quello poco retorico e di poche parole, dice l'attacco è certo.
Le forze armate sono pronte e lo si vede da diverse dichiarazioni, anche dello stesso Alì Khamenei.
Oggi, la mobilitazione generale di diverse generazioni fino ai giovanissimi nell'anniversario dell'occupazione del "covo delle spie", l'ambasciata degli Stati Uniti, l'evento che cambiò le sorti della rivoluzione islamica dall'anti-dittatura all'antimperialista.
I comunisti erano contrari, preferivano lo sviluppo della fase borghese, il governo di Bazargan, il piano statunitense per sostituire lo Shah divenuto una scheggia che mercanteggiava con i sovietici sulla siderurgia. Poi la guerra e la supremazia della mafia di Rafsangiani.
Comunque oggi, nell'occasione di quell'assalto e di quel salto, mobilitazione generale contro l'imperialismo di USA e Israele, in appoggio a Gaza e Libano, si prepara la base e la condizione sociale per l'attacco militare.
L'aspetto giuridico è cotto al dente. Il governo fantoccio è contro. Si dà tanto da fare per accelerare le privatizzazioni selvagge delle infrastrutture e dei prezzi. La somiglianza con Milei non è più intuizione ma fatti. Non ai livelli di Yeltzin quando il nuovo grande proprietario, Khodorovsky, propose la gigantesca joint venture all'Exxon Mobile americano.
È in questa situazione che la molla iraniana si prepara a saltare e a schiacciare. Nel salto sgrosserà anche le ruggini e i residuali degli alleati interni dell'imperialismo angloamericano. Questa volta però non sarà un avvertimento. Non combinato con Bidon. Non un attacco morbido concordato. E' questione di vita o di morte.
Dopo di ché, le elezioni statunitensi. Prima durante o dopo, magari nel grande confusione di attacchi e contro-attacchi post-elettorali.
I tg come sky news tutto dalla parte di Kamala Harris e contro. Meloni e Orban tremano. Nessuno parla, in caso fosse un bluff. E gli assassini sionisti talmudisti cercano di uccidere e distruggere il più possibile, soprattutto in Gaza e in Libano.
Possono mandare i B52 o quel che vogliano, non impedirà e non si sa cosa pioverà dal cielo in testa agli assassini coccolati dai falsari dell'"antisemitismo", delle borghesie e delle sinistre complici e vendute ai soldi dei banchieri ebrei, dell'Open Society e delle Ong sorosiane.
Due deflagrazioni, una miscela tremenda tra l'attacco iraniano e la eventuale vittoria di Donald Trump. C'è da tremare, soprattutto loro, i complici del pazzo Netanyahu e di tutti i neonazisti all'opera nell'UE.
Poi si farà "il bilancio e la prospettiva", tra immaginario e realtà, del trambusto post elettorale e post attacco e guerra. Si daranno una ragione quelli contro i bombardamenti israeliani, e loro nei limiti della protesta, ma in fondo di più contro l'attacco missilistico iraniano contro Israele.
C'è di mezzo quella democrazia alla quale sono assuefatti. È come non sentire il vero pericolo.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|