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01 novembre 2024
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GB: ragazza palestinese vince ricorso contro governo per libertà di parola
di Gabriella Mira Marq

C'é un giudice anche a Londra. La studentessa palestinese Dana Abu Qamar, infatti, ha vinto un appello sui diritti umani contro il governo britannico, ottenendo la revoca della decisione del Ministero degli Interni di privarla del visto per aver parlato di Gaza e della sua resistenza.

Il Ministero degli Interni aveva affermato che la presenza di Dana "non era favorevole al bene pubblico" revocando il suo visto nel dicembre 2023, ma successivamente non è riuscito a dimostrarlo.

Dana ha attirato per la prima volta l'attenzione delle autorità durante una protesta organizzata presso l'Università di Manchester, dove guida anche la Friends of Palestine Society. Parlando con Sky News, Dana ha esplorato la resistenza storica di Gaza contro il “regime oppressivo” israeliano, nonché il blocco imposto dall’occupazione per 16 anni, definendo la resistenza della Striscia “un’esperienza irripetibile”.

"E ciascuno, tutti abbiamo paura, ma anche paura di cosa, di come Israele reagirà e di come l'abbiamo visto reagire da un giorno all'altro, dei missili lanciati e degli attacchi, ma siamo anche pieni di orgoglio. Siamo davvero, davvero pieni di gioia per quello che è successo", ha aggiunto.

La decisione di revocarle il visto ha fatto seguito all'intervento dell'ex ministro dell'immigrazione e promettente leader conservatore Robert Jenrick.

Il tribunale che si è occupato del caso ha ritenuto che la decisione del Ministero dell'Interno costituisse una "ingerenza sproporzionata nel suo diritto alla libertà di parola tutelato" dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e ha affermato che le sue dichiarazioni non potevano essere collegate al sostegno di Hamas, dopo che Abu Qamar aveva spiegato che era stata fraintesa, affermando di sostenere la resistenza di Gaza contro l'occupazione.

Inoltre, il tribunale ha ritenuto che la giovane non fosse un'estremista e che la sua descrizione dell'occupazione israeliana come uno "stato di apartheid" fosse coerente con diverse organizzazioni per i diritti umani. Anche l'uso di affermazioni come "resistere attivamente" e "liberarsi" pronunciate durante il suo discorso è stato collegato agli atti legittimi della Resistenza a Gaza.

Secondo Abu Qamar, la sentenza costituisce un importante precedente che convalida il diritto "di esprimere sostegno ai diritti umani per la difficile situazione dei palestinesi e il diritto di resistere all'occupazione".

Ha anche espresso il suo shock per l'intervento di Jenrick, suggerendo che esso mette in luce una questione più ampia con un approccio politicizzato all'immigrazione e alle decisioni sulla sicurezza.

Per quanto riguarda la repressione del governo, l'ha descritta come "molto brutale", dicendo che le sembrava di perdere tutto in un solo secondo per aver difeso il diritto alla resistenza del suo popolo.

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