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28 ottobre 2024
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Libano: Israele fa strage di operatori sanitari
di Alessandro Ferretti

Grazie all’acquiescenza dei suoi alleati, Israele sta lietamente replicando in Libano i crimini che continua a perpetrare contro i palestinesi.

Due mappe mostrano gli attacchi israeliani contro il sistema sanitario libanese: il ministro della Salute libanese ha presentato un rapporto che documenta gli attacchi “intenzionali e diretti” di Israele.

Nel giro di poche settimane Israele ha bombardato 55 ospedali e ha attaccato 201 squadre mediche di emergenza, uccidendo 163 medici e 272 infermieri/operatori sanitari e mettendo fuori servizio 58 tra ospedali e ambulatori.

Cinque video mostrano invece la completa e deliberata distruzione di cinque villaggi libanesi vicino al confine. La demolizione è avvenuta dopo la loro conquista, quindi non è frutto di combattimenti casa per casa ma semplicemente della volontà israeliana di fare tabula rasa per scacciare e terrorizzare intere popolazioni.

Tutti questi sono ovviamente clamorosi crimini di guerra, ma sei mesi dopo la richiesta del procuratore Karim Khan della Corte Penale Internazionale di spiccare mandati di cattura per Netanyahu e Gallant, la CPI non ha emesso neanche un gemito. In compenso, pochi giorni fa il Wall Street Journal, ormai da tempo organo ufficiale della destra neoliberista più estrema, ha pubblicato una “notizia” secondo cui Karim Khan avrebbe molestato un’impiegata della CPI.

Non ci sono nè conferme nè denunce, ma tanto basta a un anonimo “funzionario israeliano” citato dal WSJ per insinuare che le richieste di mandati di cattura per i due criminali israeliani siano dovute al tentativo di Khan di “ottenere i favori della sinistra progressista globale” e proteggersi così dalle accuse di molestie.

Ormai il modus operandi israeliano è chiaro anche ai sassi, eppure nonostante le implicazioni gravissime di queste azioni sulla legalità internazionale praticamente nessuno dei sedicenti “progressisti” che hanno fatto della legalità un totem indiscutibile sta dicendo o facendo alcunché.

L’illusione di un mondo basato sulla giustizia è finito, e rimane quindi solo la forza: presto ne assaporeremo le amare conseguenze.

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