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Un progetto pericoloso
di
Mario Monaco
La destra ha un progetto chiaro e questa volta ha la volontà politica di realizzarlo, ha ragione da vendere il magistrato che lo ha scritto nella chat venuta allo scoperto giorni fa, per questo la Meloni è molto più pericolosa di Berlusconi, che era alla disperata ricerca "solo" di un salvacondotto, di una via di uscita dalle inchieste giudiziarie, mentre lei intende passare alla storia come colei che ha cambiato il volto della democrazia repubblicana costruita dopo la guerra mondiale.
Il progetto politico della destra è quello di disarticolare l'impianto della democrazia costituzionale per come l'hanno pensata i Padri Costituenti: con l'autonomia differenziata la Meloni rompe il patto costituzionale che ha assicurato l'unità della nazione, con il premierato riduce il Parlamento finalmente a quel bivacco di yesman sottoposti al governo, e la presidenza della Repubblica ad un orpello insignificante, e con il DDL Sicurezza rende inoffensivo il dissenso, se mai dovesse manifestarsi, nel Paese, mettendo il bavaglio al popolo.
Un programma politico devastante, pericolosissimo, che guarda più all'Ungheria di Orban che al modello di democrazia liberale Europa style, e al quale manca solo di mettere la museruola alla magistratura e conquistare gli ultimi spazi non omologati dell'informazione, poi davvero l'Italia sarà una democratura in purezza, avendo spezzato anche gli ultimi legami con lo spirito costituzionale del 1948.
L'opposizione è divisa, frammentata, non ha un progetto ambizioso di ripresa e ricostruzione delle condizioni di agibilità strutturali della nostra democrazia, gioca soprattutto di rimessa speculando sugli errori della Meloni, il PD avendo come mito politico fondativo una idea regolativa di una Europa mitica che non è mai stata veramente accettata dalla popolazione, e il M5S essendo nel bel mezzo di un parricidio che dovrebbe condurre il movimento verso un nuovo approdo progressista.
Mala tempora currunt.
 
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