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Israele uccide altri tre giornalisti a Gaza
di
Marilina Mazzaferro
Dopo l'uccisione di tre giornalisti in Libano, Israele ha ucciso altri tre giornalisti a Gaza.
Il Sindacato dei giornalisti ha condannato il nuovo massacro israeliano che ha preso di mira un certo numero di giornalisti mentre svolgevano il loro dovere professionale presso la scuola Asmaa nel campo di Al-Shati, a ovest di Gaza City, dove l’occupazione li ha presi di mira mentre stavano svolgendo la loro nobile missione di trasmettere il messaggio verità.
Il sindacato ha affermato che le vittime sono: Saed Radwan, capo del dipartimento dei media digitali della TV Al-Aqsa, Hamza Abu Salmiya, giornalista della Sand News Agency, e Hanin Mahmoud Baroud, professionista dei media e giornalista della Fondazione Al-Quds.
Ha sottolineato che continuerà i suoi sforzi per perseguire i responsabili di questi crimini brutali contro i giornalisti e non esiterà ad adottare tutte le misure legali disponibili per ritenere responsabili i criminali di guerra che prendono deliberatamente di mira la voce della verità.
Il Sindacato dei giornalisti ha invitato la comunità internazionale e tutte le istituzioni internazionali ad assumere una posizione seria ed efficace per fermare questi crimini atroci contro i giornalisti palestinesi, che svolgono il loro lavoro nelle circostanze più difficili e sono esposti al rischio di morte per trasmettere la sofferenza di la loro gente al mondo.
Sabato l'Unione cubana dei giornalisti (UPEC) aveva condannato il recente attacco dell'occupazione israeliana contro i giornalisti a Hasbaya, distretto di Nabatieh, nel sud del Libano, che ha ucciso tre giornalisti e ne ha feriti numerosi altri, definendolo una "guerra sionista alla stampa".
"Questo crimine rappresenta l'ennesimo atto di aggressione sionista contro il giornalismo", ha dichiarato l'UPEC, esortando la comunità internazionale a "fermare questo genocidio adesso!"
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