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26 ottobre 2024
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La guerra delle parole
di Sergio Scorza

A RAI RADIO 3 la scorta mediatica funziona benissimo.

Edizione delle 16:45, titolone di apertura sulla "Guerra in Medio Oriente" apre con i soliti "tre razzi di Hezbollah su Israele" e dopo le fantomatiche "richieste di cessate il fuoco da parte di Blinken" arriva in coda "...un nuovo raid israeliano su Gaza provoca una cinquantina di morti".

Guerra? È sterminio di un popolo da parte di uno stato razzista teocratico armato fino ai denti da USA e Regno Unito.

Notare poi la consueta priorità data ai razzetti simbolici di Hezbollah mentre l'ennesima strage di massa di civili palestinesi di cui si dà un fugace accenno in coda viene associata a "raid" che dovrebbe significare (da Treccani) "Incursione, attacco a sorpresa, generalmente contro obiettivi limitati e con ridotto impiego di mezzi, effettuato a scopo bellico".

Nulla di più lontano da una orrenda strage di civili tipo stazione di Bologna 2 agosto 1980. È terrorismo, per di più, di Stato (è un aggravante).

E, per ultimo, segnalo la collocazione messa alla fine dell'onnicomprensivo titolone(fatto apposta così lungo per comprimere ed oscurare la strage quotidiana di civili) della notizia delle vittime odierne delle bombe sioniste: una "cinquantina".

Un po' come dal droghiere che ha appena passato all'affettatrice il tuo prosciutto e ti dice che ha fatto una "cinquantina" di grammi in più, aggiungendo "che faccio? Lascio?".

Anche questa è scorta mediatica.

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