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24 ottobre 2024
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Mattarella dimentica che...
di Roberto DB

Non posso non pensare alle parole di Mattarella.

Questa volta non ai discorsi passivo aggressivi, per lo più inutili e banali, cui ormai ci ha abituato sull'Ucraina e la Palestina, piatti piatti, pedisseque ripetizioni delle parole d'ordine di Washington.

In fondo non sono che il compendio della sua esperienza come ministro della Difesa a "libro paga" statunitense, sin dai bombardamenti proditori su Belgrado.

Mi riferisco ora ai suoi commenti sul pericolosissimo e sproporzionato scontro tra governo e magistratura riguardo alla paradossale, tragicomica, deportazione di 16 migranti sui circa 10.000 mensili, con biglietto di andata e ritorno, in Albania. La gitarella in giornata più costosa della storia.

Di fronte alla reazione isterica della Meloni, la cui cultura costituzionale è paragonabile a quella di una mantide religiosa, la quale è arrivata a dire che l'opposizione non deve fare l'opposizione perché così si mette contro il popolo italiano e che i magistrati non devono interferire, nell'esercizio delle loro funzioni, con il potere politico, lasciando intendere che questo si pone al di sopra delle leggi... di fronte a due affermazioni che neanche il Mussolini del primo governo, nel 1922, avrebbe osato pronunciare, Mattarella che fa?

Fa un blando ed insulso richiamo alla" collaborazione tra istituzioni".

Dunque l'emerito professore di Diritto Costituzionale confonde istituzioni con poteri costituzionali, degradando la magistratura al livello di una Camera di Commercio e la Costituzione ad un libretto di istruzioni su come governare un popolo di imbecilli.

Allora cerchiamo noi di ricordare qualche reminiscenza di studio universitario.

Ma non era che il principio moderno della divisione dei poteri in una democrazia liberale era ispirato al check and balance? Cioè a quel meccanismo di freni e bilanciamenti che impedisce lo scivolamento verso il totalitarismo?

Ed in questo meccanismo il ruolo della magistratura, ovvero del potere giudiziario, non sarebbe anche quello di impedire che esecutivo e legislativo agiscano uno contro la legge e l'altro contro la Costituzione?

Nom caro Mattarella, i poteri della Repubblica non devono affatto collaborare, debbono controllarsi l'un l'altro. E se i giudici italiani impongono il rispetto delle norme interne ed internazionali sull'individuazione dei cosiddetti paesi sicuri ed una presidente del Consiglio apre una campagna di distruzione della credibilità democratica della magistratura, questo è un fatto eversivo di una gravità inaudita, che un Presidente della Repubblica ha il dovere di denunciare ad un popolo italiano notoriamente troppo distratto sulla cosa pubblica.

Altro che ninna nanne da nonno de noialtri!

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