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Guerra al terrore immenso fiasco intellettuale e morale
di
Paolo Mossetti
Un testo di Pankaj Mishra, vincitore del Weston International Award 2024, contro la perdurante impunità di quegli intellettuali-attivisti che vendendosi come liberal hanno legittimato catastrofiche narrative neoconservatrici, contribuendo alla polarizzazione e all'emersione dell'ondata populista:
«L’impunità con cui Israele ha ucciso quasi duecento scrittori, accademici e giornalisti a Gaza, dopo aver vietato ai reporter stranieri l'accesso alla scena delle esecuzioni, fu concessa al Paese dai suoi sostenitori occidentali subito dopo l'11 settembre. Nel 2002, dopo che Israele bombardò e distrusse un centro di trasmissione in Cisgiordania, Anne Applebaum, oggi una critica di spicco dell'“autocrazia,” affermò che "i media ufficiali palestinesi sono il bersaglio giusto per l'ira di Israele."
Il "Muslim ban" di Trump e le fantasie violente di J.D. Vance sembrano oltraggiosi solo se si dimentica che nel 2006 Martin Amis confessò cospiratoriamente a un giornalista del London Times il suo “impulso definito” a dire cose come: “La comunità musulmana dovrà soffrire finché non metterà ordine in casa. Che tipo di sofferenza? Non lasciarli viaggiare. Deportazione – più avanti nel tempo. Restrizione delle libertà. Perquisire chiunque sembri provenire dal Medio Oriente o dal Pakistan.”
Oggi, la guerra al terrore è ampiamente accettata come un fallimento militare e geopolitico.
Ma non è ancora pienamente compresa come un immenso fiasco intellettuale e morale: un tentativo della stampa occidentale e della classe politica di plasmare la realtà stessa, che è fallito in modo catastrofico, ma non senza aver radicato profondamente e durevolmente la crudeltà e la falsità nella vita pubblica.
E in parte perché questo disastro non è stato riconosciuto—redattori e scrittori che promuovevano narrazioni false e incoraggiavano la violenza su larga scala sono rimasti ben saldi nelle loro posizioni, e hanno persino ricevuto promozioni—sta venendo ripetuto oggi nella copertura mediatica occidentale della guerra di Israele a Gaza».
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