Malattie come strumento di tortura
di Tamara Gallera

Il Servizio penitenziario israeliano utilizza la scabbia come strumento di tortura contro i detenuti palestinesi. Lo ha denunciato ieri l'associazione dei prigionieri palestinesi.

“La scabbia è diventata uno dei problemi sanitari più gravi che colpiscono i detenuti, con effetti visibili sui loro corpi una volta rilasciati. I test medici hanno confermato che soffrono di altri problemi di salute", si legge in una nota. “Il servizio penitenziario utilizza la scabbia come mezzo di molestia e tortura, trasformando per decenni il diritto alle cure mediche in uno strumento di abuso”.

Il gruppo ha citato un prigioniero senza nome rilasciato dalla prigione israeliana Ramon, il quale ha riferito che "l'amministrazione carceraria ha classificato la sua sezione come 'zombi' a causa degli effetti della scabbia sui loro corpi." “La maggior parte dei prigionieri rilasciati soffre di problemi di salute, compresi problemi cronici che richiedono un follow-up medico”, si legge.

L'organizzazione dei Prigionieri Palestinesi ha condiviso le foto dei prigionieri rilasciati martedì, dopo aver scontato la pena, che mostravano “visibili cambiamenti nel loro aspetto a causa di ciò che hanno sopportato a causa dei crimini sistematici perpetrati dall’occupazione (israeliana), in particolare crimini medici e fame, insieme ai fondamentali crimini reato di tortura”.

Tra i rilasciati c'era un ragazzo di 15 anni di nome Iyad del campo profughi di Shuafat a Gerusalemme Est, che era stato liberato in pessime condizioni di salute a causa della scabbia.

Secondo i registri palestinesi, dallo scorso 7 ottobre il numero dei prigionieri palestinesi della Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme, ha superato gli 11.300.

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