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15 ottobre 2024
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Governo non prende posizione e chi la prende viene multato
di Elisa Fontana

Meloni ieri alla Camera ha detto delle parole davvero condivisibili ed encomiabili: “L'atteggiamento di Israele è ingiustificabile”, che è come dire che la terra è rotonda, ma in tempi di terrapiattisti tutto fa brodo.

Poi però si è fermata lì. L'atteggiamento di Israele non ha giustificazioni, va bene. E quindi? Non venderemo più nessuna arma a questo governo? Concerteremo un embargo con altri governi europei? Ci allineeremo alla posizione spagnola che ha già dato lo stop alla vendita delle armi? Niente di tutto questo, silenzio assoluto, abbiamo, insomma detto a Netanyahu “birichino” e con ciò il nostro compito è concluso, in attesa di vedere cosa ordina Biden.

Noi che dovevamo comunicare all'Europa che la pacchia era finita e che siamo padroni a casa nostra. Andrò in Libano venerdì, ha concluso Meloni e la notizia ha gettato nel panico Hezbollah, come potete agevolmente immaginare.

Ma dove l'attività dello splendido governo è sempre più frenetica è nel conculcare qualsiasi tipo di libertà. Ed ecco che al decreto legislativo che accompagna la legge bavaglio (quella, cioè che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni contenute nelle ordinanze di custodia cautelare) un solerte e profondamente democratico deputato di FDI , e come ti sbagli?, ha presentato un parere annesso al decreto in cui si prevede il divieto di pubblicare le intercettazioni contenute in tutti i tipi di ordinanze, con pesantissime sanzioni previste per giornalisti, testate ed editori, così imparano. Insomma, un bavaglio tombale che sarebbe tanto piaciuto a zio Benito.

E se vi stavate chiedendo in che condizioni fosse la libertà di espressione nel nostro amato Paese, vi suggerisco di chiederlo a Marco Borrella, mite apicoltore che vende il suo miele su un banchino al mercato e oggi a Desio, dove faceva mercato, si è visto arrivare i carabinieri che gli hanno chiesto di rimuovere lo striscione “non autorizzato” che Borrella abitualmente espone nella sua bancarella con su scritto “Stop bombing Gaza” e “Stop genocide”.

Borrella ha obiettato civilmente che il suo era un messaggio di pace, non incitava all'odio e non violava i diritti di nessuno. E così i carabinieri, altrettanto civilmente, gli hanno comminato una multa di 430 euro per “propaganda politica non autorizzata”.

Nel mentre i carabinieri multavano Borrella, la Guardia di Finanza a Roma ci rendeva partecipi dell'ennesima inchiesta che interessa 18 persone e 40 società coinvolte nell'ennesima storia di mazzette e corruzione, con capofila il direttore generale della Sogei, che fa capo al ministero dell'Economia e Finanze, beccato stamani mentre ritirava una mazzetta di 15 mila euro che, pare, fosse mensile.

Lascio a voi le moltiplicazioni per arrivare alla mazzetta annua, mentre il mite Borrella conta quanti vasetti di miele dovrà vendere per arrivare a 430 euro e pagare la sua multa.

Viviamo in un Paese meraviglioso. A noi!

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