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Germania: Verdi sempre più a destra
di
Paolo Mossetti
La sinistra europea è attraversata da fratture sempre più insanabili.
La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, dei Verdi, un movimento sempre più legato all'establishment conservatore e liberista, in crisi nei consensi, di fronte agli attacchi israeliani contro le postazioni di UNFIL ribadisce il diritto di Israele a difendersi e difende le uccisioni di civili palestinesi.
Spiega che i "luoghi civili" meritano di perdere il loro "status di protezione" perché "i terroristi ne abusano". Un partito al tempo stesso "woke", green, austeritario e ultratlantista fa carta straccia del diritto internazionale, apertamente.
La coalizione gialloverde di Berlino, a differenza persino del ministro degli esteri italiano, non solo non fa nulla per frenare Netanyahu, ma ne sostiene attivamente l'operato, giustificandone i crimini.
"È questo ciò che rappresenta la Germania", spiega. Nel frattempo la Germania è caduta in recessione e sta affrontando una crisi industriale senza precedenti nel XXI secolo. Rossobruni e ultradestra incombono.
I dissidenti israeliani, stanchi del clima illiberale in Israele, si ritrovano arrestati come antisemiti in Germania. Un altro ministro dei Verdi ha definito "orribile e terribile" la partecipazione di Greta Thunberg a una manifestazione pro-Palestina, mentre lei è celebrata dalla sinistra italiana.
Il cancelliere Scholz ha chiarito durante un intervento del 7 ottobre che la Germania continuerà a fornire armi a Israele senza condizioni.
Una posizione che si avvicina più a quella di Orbán che a quella di Parigi o Madrid o persino di Roma. Se il governo gialloverde dovesse finire nella polvere, saranno davvero pochi gli argomenti a sinistra per difenderlo.
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