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Vice di Nasrallah annuncia nuova fase da parte di Hezbollah
di
Mauro W. Giannini
Oggi, in un discorso televisivo, il vice segretario generale di Hezbollah, Sheikh Naim Qassem ha discusso le dimensioni più ampie della guerra in corso e i piani di occupazione israeliana per la regione, sottolineando che "l'operazione Al-Aqsa Flood è arrivata dopo 75 anni di occupazione, il che la rende un diritto legittimo", aggiungendo che la resistenza libanese prosegue nel solco tracciato da Sayyed Nasrallah.
Ha affermato che "Il Libano non può essere separato dalla Palestina, né la regione può essere separata dalla Palestina". Ha poi spiegato che l'operazione "alluvione di Al-Aqsa aveva lo scopo di trasmettere un messaggio al mondo dopo più di 75 anni di occupazione, massacri e aggressioni".
"Il nostro sostegno ai palestinesi è un sostegno alla giustizia; poiché hanno subito un torto, in questo modo stiamo frenando il progetto espansionista israeliano", ha detto.
Si è rivolto a coloro che parlavano dei danni subiti dal Libano, dicendo: "Chi lo sta causando? Non è l'aggressione? È la persona che difende [la terra] a causare questa distruzione?".
Lo sceicco Qassem ha spiegato che l'occupazione [israeliana] ha lasciato il Libano solo a causa della Resistenza, affermando che "il nostro paese rientra nell'ambito del progetto espansionista di Israele".
Ha sottolineato che "Israele" come occupazione rappresenta un pericolo significativo sia per la regione che per la comunità globale e che si tratta di "un'occupazione espansionistica che non si ferma alla Palestina".
Lo sceicco Qassem ha inoltre rivelato che a Hezbollah "è stato chiesto di porre fine alla guerra e di spostarsi di oltre 10 km dal confine per non provocare Israele, eppure noi abbiamo comunque insistito per un cessate il fuoco a Gaza".
Ha continuato: "Non abbiamo risposto alla loro richiesta di separare il Libano da Gaza, poiché l'attuale progetto è espansionista".
Rispondendo alle accuse secondo cui la Resistenza e la difesa della Palestina servono un'agenda iraniana, che è la narrazione propagata dall'Occidente, Sheikh Qassem ha affermato: "Siamo nel mezzo di un progetto palestinese, non di un progetto iraniano, e è una questione di orgoglio che l’Iran sostenga la Palestina”.
Per quanto riguarda il Libano, ha sottolineato che l’occupazione israeliana cerca di indebolire Hezbollah prendendo di mira la sua leadership e le sue basi militari, con l’obiettivo di diminuire la sua capacità di resistenza e di rimodellare il paese.
Ha inoltre spiegato che restando fermi e sopportando sacrifici, causando dolore al nemico, stanno salvaguardando le generazioni future, sottolineando che, sebbene gli scontri abbiano un prezzo, alla fine aprono la strada alla libertà.
Lo sceicco Qassem ha continuato dicendo: "Se non fosse stato per gli Stati Uniti, il Grande Satana, Israele non sarebbe stato in grado di ottenere il controllo in questo modo, perseguendo un 'Nuovo Medio Oriente'".
Ha anche chiarito che "il genocidio condotto da Israele e dagli Stati Uniti significa che sono entrambi partner nella realizzazione di un nuovo Medio Oriente, alla maniera israeliana".
Sheikh Qassem ha sostenuto che il Libano non è più nella fase del fronte di sostegno, "piuttosto, ora stiamo affrontando una guerra israeliana contro di noi". Alla luce di ciò, ha dichiarato che in questa nuova equazione, Hezbollah sta ora prendendo di mira Tel Aviv, Haifa e anche oltre Haifa, in conformità con le direttive del grande leader martire, il segretario generale Sayyed Hassan Nasrallah.
"Poiché il nemico ha preso di mira tutto il Libano, abbiamo il diritto di colpire qualsiasi luogo all'interno dell'entità, che sceglieremo come riteniamo opportuno", ha affermato il vice segretario generale di Hezbollah.
Ha anche avvertito che la Resistenza si concentrerà nel prendere di mira i soldati israeliani dell'occupazione, le loro posizioni e le caserme militari e la soluzione per porre fine alla guerra sta nel cessate il fuoco, affermando che Hezbollah non parla da una posizione di debolezza.
Il Vice Segretario Generale ha anche sottolineato beffardamente che Israele sta inavvertitamente aiutando la Resistenza nelle sue operazioni, poiché le fallite difese antiaeree israeliane fanno cadere detriti sugli insediamenti.
Ha esortato i coloni israeliani a non fidarsi delle affermazioni del loro governo riguardo alle capacità di Hezbollah, citando l'esempio della Resistenza di Gaza e riaffermando che la nuova equazione stabilita da Hezbollah è "ferire il nemico".
Ha affermato che Hezbollah rimane forte, nonostante i danni inflitti, e che il campo di battaglia testimonia questa forza.
Pur riconoscendo il dolore causato dagli attacchi dell'occupazione israeliana, ha sottolineato che il nemico non è andato oltre il primo passo a livello strategico. I risultati ottenuti dalla Resistenza nelle ultime due settimane hanno superato le aspettative, ha spiegato, aggiungendo che "la missione della Resistenza non è stata solo quella di fermare l'avanzata [israeliana], ma di inseguire [il nemico]".
Ha aggiunto che la fermezza della Resistenza e la solidarietà del suo popolo "sono l'unica via per riconquistare la terra e fermare l'aggressione".
"Noi, nella Resistenza, stiamo combattendo con onore, ma loro [gli israeliani] stanno prendendo di mira i civili, le donne, i bambini e gli ospedali", ha sottolineato Sheikh Qassem, aggiungendo che l'occupazione israeliana ha preso di mira anche l'esercito libanese, le forze dell'UNIFIL e i luoghi di culto, comprese moschee e chiese, "perché il progetto israeliano è distruttivo".
Ha messo in dubbio il ruolo delle Nazioni Unite e dei paesi occidentali di fronte alla richiesta "israeliana" di ritiro dell'UNIFIL e ha denunciato l'assenza di qualsiasi azione rispetto alle risoluzioni internazionali stabilite.
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