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15 ottobre 2024
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Israele, quale legittimazione?
di Rossella Ahmad

Cosa vuol dire l'attacco di Israele all'Unifil? Vuol dire, semplicemente: noi dettiamo legge al mondo. Obbediteci oppure vi inceneriremo.

Quindi, le azioni che compie - che sono irrazionali per i normodotati ma che comunque seguono la loro aberrante logica - sono orientate a questo tipo di minaccia.

C'è da chiedersi, per chi non lo abbia ancora fatto, quale potere inscalfibile faccia capo a quell'entità. E darsi poi anche una risposta.

Lasciate perdere l'olocausto, i sopravvissuti, la ricompensa morale e sciocchezze simili. Tutta propaganda ben costruita. Cercate di essere seri e di guardare in faccia alla realtà.

L'ho già detto in più occasioni. Nessuno fermerà la mano di questi serial killer patentati se non la resistenza. Potete anche pensare che essa sia brutta, sporca e cattiva e faccia cose che gli spiriti elevati non gradiscono. Ma questa è la realtà.

E la resistenza continua. Eccome. Con tutte le dissomiglianze morali del caso, indirizzata sempre verso obiettivi militari.

E scusate se è poco: in realtà la differenza è siderale, tra chi abbia armi super tecnologiche e le usi per massacrare i civili e chi abbia armi rudimentali e limitate e le usi - o cerchi di farlo - risparmiando i civili.

E, ad ogni modo, l'attacco dell'Iran non è stato una passeggiata per l'assetto militare di Israele: 53 milioni di dollari i danni alle sue infrastrutture belliche e zero morti tra i residenti. Un record di civiltà con cui lo stato canaglia non può neanche lontanamente competere.

Ho anche detto che l'implosione è vicina. E le due cose non sono in contraddizione, anzi. È come un effetto domino, che già è in atto: la resistenza reagisce all'oppressione dei suoi popoli e alla colonizzazione delle sue terre come può e deve, e ciò genera confusione all'interno di quel sistema eterogeneo.

C'è incertezza anche riguardo all'argomento principe della propaganda, e cioè che quel sistema eterogeneo sia stato costituito per dare sicurezza ad un dato gruppo di persone, e invece, vedi, è la fonte principale di insicurezza, instabilità e rovina non solo per il Medioriente ma anche per i suoi stessi cittadini.

Quando pensi a qualcosa di inutile ma anche di estremamente dannoso, pensa a Israele.

Il nord di Gaza è attualmente sottoposto ad una feroce pulizia etnica, con massacri ininterrotti della popolazione civile. In particolare, il campo profughi di Jabalia e Deir al Balah sono sottoposti da giorni alla punizione biblica del fuoco e delle fiamme.

Non serve a nulla il rifiuto di almeno 150 riservisti di combattere contro i bambini di Gaza, avendo rilevato che "non più" di guerra difensiva si tratti - e vorrei chiedere loro quando mai essa sia stata guerra di difesa.

Questo governo di matti convinti davvero di poter conquistare terre arabe fino a Damasco - per la cui cupidigia il mondo sembra essere troppo piccolo, preconizzò Cicerone - non vuole arrendersi all'evidenza di un crollo verticale di tutti i parametri su cui si regga uno stato.

Quello morale innanzitutto. Se sei un agglomerato di serial killer quale è la tua legittimazione, quella di cui hai estorto il consenso nel corso di decenni ugualmente insanguinati, ugualmente sopraffattivi?

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