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Caracciolo: Israele non può più fermarsi
di
Paolo Mossetti
Lucio Caracciolo: «Israele dice noi abbiamo chiesto a questi signori che ingombrano il nostro attacco in Libano di togliersi di mezzo, non si sono tolti di mezzo, ci dispiace, li spariamo addosso. Non è stato, come ha detto il ministro, né un incidente né un errore, si tratta poi fra l'altro non di un atto ma di una serie di atti e tutto questo è un bel problema, non è mai successa una cosa del genere.
Israele è un paese amico con cui abbiamo sempre avuto relazioni... molto migliori anche di quanto apparissero... Le Nazioni Unite per quello che valgono, cioè quasi nulla, dicono che si tratta di una violazione del diritto internazionale, ma ormai qui siamo di là di queste questioni giuridiche, siamo di fronte al fatto che Israele è entrato in Libano per cambiare il regime libanese, questo è il punto...
[L'Europa difende Israele] sempre meno a spada tratta, sia dal punto di vista verbale, che conta relativamente, ma anche dal punto di vista pratico, sotto al tavolo ci sono delle cose che si muovono... Chiamiamole sanzioni informali.
Quello che mi pare abbastanza evidente è che Israele non vuole, ma anche se volesse non può fermarsi. Ormai è andata troppo avanti, non dipende da Netanyahu, Sì, è vero, Netanyahu e il suo governo sono qualcosa di quasi incredibile per chi conosce Israele, però sono lì e sono anche relativamente popolari...
Israele non può aspettarsi da questa guerra, almeno il governo israeliano, che una vittoria assoluta, che vuol dire far fuori Hamas, far fuori Hezbollah, far fuori tutti i nemici della zona, costruire delle frontiere più ampie e più sicure, mettere dei regimi, mettersi d'accordo con la Libia Saudita, perché quello alla fine è poi l'obiettivo strategico, solo che è un percorso un po' complicato e questo modo di agire contro paesi amici è qualcosa che lascia il segno.
Per finire questa guerra vuol dire molto probabilmente dover affrontare una guerra civile dentro Israele...e quindi la posta in gioco sotto questo profilo sia esistenziale. Non è Hamas che può far fuori Israele, Israele può far fuori se stesso».
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