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12 ottobre 2024
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Pulizia etnica nel nord di Gaza e i media italiani tacciono
di Alessandro Ferretti

Ottavo giorno della pulizia etnica del nord di Gaza.

Quello che sta succedendo è semplicemente senza precedenti: un intero esercito ipertecnologico e armato fino ai denti scatena tutta la sua potenza per eliminare la presenza fisica di centinaia di migliaia di civili in un continuo crescendo di ferocia.

La prima foto mostra le posizioni dell'esercito israeliano che circondano completamente Jabalia, Beit Lahia e Beit Hanoun. I bombardamenti continuano giorno e notte e i quadricotteri sparano a chiunque cerchi di uscire dalle zone assediate.

Il World Food Program conferma che Israele sta bloccando tutte le consegne di cibo: è dal primo ottobre che nel nord di Gaza non entra neanche un etto di farina. Chiusi tutti i punti di distribuzione di cibo, le cucine collettive e i panifici.

E' completamente finito il carburante per autotrazione, e le ultime sei ambulanze sfuggite all'esercito sono ferme: non è quindi più possibile trasportare i feriti negli ospedali al collasso, e molti rimangono a morire sul posto. Anche i giornalisti non riescono più a spostarsi e quindi molti massacri non vengono riportati.

Israele sta anche compiendo un'operazione di demolizione di massa: veicoli corazzati delle dimensioni di un'automobile, carichi di tonnellate di esplosivo, vengono teleguidati in mezzo alle zone residenziali e fatti esplodere simultaneamente, causando gigantesche distruzioni e vittime.

Un singolo bombardamento ha preso di mira una casa che ospitava alcune famiglie ammazzando almeno 25 persone, tra cui una bambina di sette mesi. Altre vittime si registrano in altri bombardamenti.

Il giornalista Fadi al-Wahidi, ora tetraplegico a causa di un drone israeliani, è uscito dal coma ma le sue condizioni di salute stanno peggiorando. Necessita di essere evacuato verso un ospedale funzionante ma Israele non risponde neanche alle richieste.

Sui giornali israeliani i commenti sotto gli articoli sono unanimi nel chiedere di far morire di fame e sete tutti i residenti di Gaza nord.

Sui massimi giornali italiani non c'è neanche una parola su tutto questo. Repubblica e Corriere hanno fatto un titoletto tre giorni fa parlando di "raid a Jabalia", La Stampa neanche quello.

E' evidente che il silenzio su crimini così orribili è finalizzato a farli proseguire fino alle più estreme conseguenze.

Chi si illudeva che rimuovere Molinari dalla direzione di Repubblica avrebbe portato a un miglioramento può già ricredersi, le lobby pro-genocidio si preparano all'eventualità di dover sterminare tutti quanti, uomini, donne, anziani e bambini e preferiscono farlo nel silenzio mediatico. Cerchiamo di rompere questo silenzio, condividiamo e diffondiamo,

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