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La lingua per condannare
di
Rossella Ahmad
Quindi la lingua ce l'avete.
Non vi serve solo per leccare le terga dei padroni, ma anche per articolare le paroline famose, quelle che aspettavamo da dodici mesi e tre giorni.:
"Crimini di guerra"
"Non prendiamo ordini".
Dice che a quest'ultima frase la regia di comando israeliana si sia letteralmente rotolata a terra dalle risate.
Non prendete ordini e da un anno vi muovete come il serpente al suono dell'incantatore. Non prendete ordini e non avete mai fatto un plissé dinanzi a tutte le schifezze che abbiamo combinato. Non prendete ordini e siete stati i nostri più fidati, devoti, docili lacchè in un anno e passa di mattanza in Palestina e Libano.
La dignità, come la coscienza, non si improvvisa. O ce l'hai, oppure non ce l'hai. E se non ce l'hai eviti di esporti alle figuracce urbi et orbi.
Per dodici mesi e tre giorni non avete avuto né l'una né l'altra. Avete guardato morire di fame i piccoli malati palestinesi senza alzare un sopracciglio. Persino la Germania, il che è tutto dire, ha avuto un sussulto di amor proprio e qualcosa da dire in occasione dell'ultimo, terribile massacro in un bar di Tulkarem, Cisgiordania occupata. Voi mai.
Avete preso per buona ogni ridicola giustificazione allo sterminio di un popolo, avete applaudito all'assassinio extra-giudiziario dei resistenti, riso dei libanesi menomati dal più vile attacco terroristico mai compiuto da uno stato - uno stato - e sancito senza mezzi termini che la sicurezza di Israele era più importante della vita di centinaia di migliaia di innocenti, che potevano perire nella maniera più disumana affinché all'occupante fosse garantito il diritto di occupare senza correre rischi.
E ora? Cosa volete? Quale credibilità pensate di avere? A quale pubblico vi rivolgete?
"Israele spara a tutto il mondo". L'ho sentito dire con le mie orecchie in una televisione di stato, da parte di gente che fino a ieri applaudiva al genocidio. Ve ne accorgete fuori tempo massimo, mi sa. Credo che la vostra consapevolezza di quanto sia stato difficile, e tremendo, e pericoloso, e ingiusto, essere un palestinese sia arrivata troppo tardi. E per il motivo meno importante.
Ecco: il dobermann impazzito è di fronte a voi. Ha un arsenale nucleare - che voi tutti avete contribuito a far proliferare, chiudendo tutti e due gli occhi sulle mancate ispezioni ai siti sospetti del Naqab e Dimona e sul pluridecennale sequestro di Mordecai Vanunu - e sufficiente spregiudicatezza per utilizzarlo.
Badate bene a come vi muovete, adesso, e aspettatevi cose peggiori.
La voce grossa bisognava farla molto tempo fa, e per motivi più gravi e più nobili di due telecamere distrutte e qualche ferito.
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