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Jewish Voice for Peace: è pulizia etnica, embargo sulle armi adesso
trad. di
Alessandro Ferretti
"Lunedì, il governo israeliano ha annunciato i suoi piani per accelerare il genocidio dei palestinesi, con uno dei più grandi ordini di sfollamento forzato dall’ottobre 2023. Questa nuova, brutale ondata di pulizia etnica prende di mira gli oltre 400.000 palestinesi nel nord di Gaza.
Negli ultimi due giorni l’esercito israeliano ha intensificato la sua campagna genocida, attaccando sistematicamente gli ospedali, i rifornimenti di cibo, le tende delle famiglie e i giornalisti nel nord di Gaza.
L'ospedale Kamal Adwan era l'ultimo ospedale parzialmente operativo rimasto nel nord di Gaza. Le forze israeliane hanno ordinato l’evacuazione totale dell’ospedale, costringendo le persone gravemente malate e ferite a fuggire e chiudendo uno dei pochi luoghi che forniscono assistenza medica a Gaza.
Le forze israeliane hanno bombardato l'ultimo panificio attivo nel nord di Gaza, distruggendolo completamente con l'intenzione di interrompere la fornitura di cibo ai palestinesi. Il nord di Gaza si sta avvicinando a livelli di carestia da morte per fame: una situazione creata dal governo israeliano.
L'esercito israeliano ha bombardato le tende dei profughi che ospitavano famiglie palestinesi sfollate nel cortile dell'ospedale al-Yemeni Al-Saeed a Jabalia, un campo profughi nel nord di Gaza [almeno 15 vittime e numerosi feriti, inoltre l'esercito ha sparato sui soccorritori mentre cercavano di spegnere le fiamme].
Nelle ultime 24 ore, le forze israeliane hanno ucciso due giornalisti, Mohammed Tanani e Omar Al-Balawi, e hanno sparato a un altro, Fadi Al-Wahidi, che ora è in condizioni critiche. Nell’ultimo anno, abbiamo visto l’esercito israeliano prendere deliberatamente di mira i giornalisti che lavoravano a Gaza e uccidere oltre 175 giornalisti.
Questa è pulizia etnica.
Mentre i funzionari statunitensi esprimono parole vuote, il governo israeliano sta ancora accelerando il suo attacco genocida, durato un anno, contro i palestinesi di Gaza. Questo incubo potrebbe finire adesso se gli Stati Uniti smettessero di inviare armi all’esercito israeliano. E non avremo pace finché ciò non accadrà. Embargo sulle armi adesso. Oggi e ogni giorno siamo dalla parte della Palestina."
Da Jewish Voice for Peace
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