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7 ottobre 2023 e atrocità storiche
di
Raffaele D'Agata *
Che cosa implica, e che cosa presuppone, ogni discorso che nomini "atrocità del 7 ottobre?".
Preliminarmente è essenziale notare che l'idea del nemico come mostro disumano, e il correlativo dovere morale di distruggerlo radicalmente, costituiscono uno schema-tipo ricorrente nella storia contemporanea a partire dall'inizio del Novecento, cioè dalla prima guerra mondiale interimperialista (in non casuale coincidenza con l'avvento della società di massa).
Il solo caso di tragica coincidenza tra questo schema e i fatti reali è costituito dai campi della morte lucidamente organizzati dal nazifascismo (uso questo termine sapendo che il fascismo italiano fu attivo complice), tuttavia preceduti in misura solo quantitativamente meno orrenda dal genocidio armeno e poi dai massacri di Nanchino, per essere poi più che "echeggiati" (per dire così) nella Cambogia dei Khmer rossi, nel Rwanda nel 1994, e nel corso delle guerre di secessione jugoslave in quello stesso decennio (nel quale ultimo caso, tuttavia, si registrano equivalenze di gradi di fondatezza di accuse recipoche).
Viceversa, la leggenda delle incubatrici rovesciate dai soldati di Saddam a Kuwait City nel 1991 gareggia con quella delle mani dei bambini belgi mozzate dai tedeschi nel 1914, con le irreperibili fosse comuni libiche, e con i primi esperimenti o prodromi di intelligenza artificiale applicata ai video ed ai social nella guerra civile siriana.
Nel caso del 7 ottobre, il persistente caos delle ricostruzioni si associa con il più ampio caos che interessò quel giorno apparati di preparazione bellica noti per la loro efficienza.
Ciò che viene riferito (ma poco o non affatto documentato) circa violenze personali raccapriccianti accadute quel giorno può anche essere associato (se mai accaduto) con altre e purtroppo quotidiane manifestazioni di odio violento e personale che la "semplice" cronaca purtroppo registra alle più diverse latitudini, tenendo conto che nutrire odio estremo e perfino cieco non ammette giustificazioni ma (come ogni cosa) ammette spiegazioni, che in questo caso sarebbero abbastanza disponibili.
Ciò che risulta certo è che, per quanto impossibile sia condividere questo o quell'aspetto della cultura e della conseguente visione del mondo che ispirano Hamas, nulla vi prescrive come giusto e necessario il puro e semplice sterminio o almeno la deportazione violenta di persone appartenenti a un gruppo alieno, diversamente da quanto può accadere posando lo sguardo su qualche pagina della Bibbia o del Corano che quasi nessuno dei loro abituali lettori usa leggere nel nostro tempo (se è sempre quello...) senza prendere qualche distanza (non lo fanno però, da quelle parti, di certo alcuni abituali lettori della Bibbia).
Ancora più certo sembra essere che l'operazione militare ordinata e attuata da Hamas il 7 ottobre 2023 aveva scopi e obiettivi puramente militari, il resto essendo ancora in parte (parte importante) non del tutto chiaro.
* già Ordinario di Storia Contemporanea e di Storia delle Relazioni internazionali
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