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Repubblica e il 7 ottobre
di
Paolo Mossetti
Dall’1 ottobre in edicola con Repubblica è uscito un volume che dice di voler ricostruire tutto ciò che avvenne durante l’attacco di Hamas, attraverso testimonianze e documenti di prima mano. L'autrice del Giorno più lungo è Sharon Nizza, promossa negli anni scorsi da collaboratrice a corrispondente da Gerusalemme dall'allora direttore Maurizio Molinari.
Nizza è una ex candidata del Popolo delle Libertà alla Camera dei deputati e prima ancora collaboratrice in Parlamento di Fiamma Nirenstein, «molto vicina al governo Netanyahu» secondo @proreportereu.
L'introduzione al suo libro è di Enrico Franceschini, corrispondente da Londra ed ex corrispondente da Gerusalemme di Repubblica che qualche giorno fa ha presentato in un articolo Avraham Shalom Yemini, un attivista australiano-israeliano di estrema destra, influencer di Rebel News ed ex membro dell'IDF, come «esperto australiano di affari mediorientali».
Più recentemente, ad aver preso definitivamente il posto di Nizza a Repubblica sembra essere stata un'altra collaboratrice da Gerusalemme, Rossella Tercatin (già firma del conservatore Jerusalem Post).
Oggi il libro di Nizza è elogiato da Giuliano Ferrara con queste parole: «chi legge quelle pagine capisce quanto sia grottesca e infame l’idea della vendetta di Israele, di una sproporzione voluta e coordinata della risposta di guerra, e quanto fantasiosa l’idea che ci fosse una alternativa».
Nel maggio 2020, sul suo profilo social, Leonardo Coen, già firma di Repubblica, scrisse: «Possibile he Scalfari non se ne renda conto? Gliel’avranno riferito che recentemente il direttore Molinari ha chiesto a Bernardo Valli [corrispondente storico del quotidiano, ndr] di modificare qualcosa nel suo pezzo e che l’anziano ma ancora baldanzoso Bernardo ha minacciato di dimettersi?». Era un pezzo sul Medio Oriente. Dopo quell’episodio Valli scompare dalle pagine di Repubblica.
Con la direzione Molinari, da Repubblica sono andati via anche Enrico Deaglio, Gad Lerner e Pino Corrias.
In comunicato del Cdr di Repubblica del dicembre 2023 si leggerà: «[La direzione] non riesce a intercettare nuovi lettori e ha allontanato il tradizionale pubblico di riferimento della testata».
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