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Palestina: dove la normalità è solo un sogno
di
Alessandro Ferretti
Mentre il mondo guarda l’Iran, ieri Israele ha sferrato un attacco aereo su Tulkarem, in Cisgiordania. Era da vent’anni che non succedeva. Il bersaglio era un ricercato, l’ennesimo comandante di Hamas, e per eliminarlo Israele ha aspettato che si trovasse in un caffè affollato e l’ha bombardato con un F-16: uno di quei famosi “precision strikes”, che colpiscono con grande accuratezza luoghi pieni zeppi di civili.
La violenza dell’esplosione è stata tale che alcuni corpi sono stati scagliati sui fili della luce. Al momento si parla di almeno diciotto persone uccise tra cui intere famiglie con bambini e bambine, una di pochi mesi. Molti i feriti.
Tra le vittime della strage c’è anche Ghalit, un combattente di Hamas di 27 anni. Ad agosto era stato intervistato da Mariam Barghouti, che ieri ha così raccontato l’incontro:
“Ghaith, della Brigata Tulkarem, è stato ucciso stasera in un’esecuzione extragiudiziale tramite un attacco aereo in cui hanno perso la vita almeno altre 18 persone.
L’ho intervistato ad agosto.
Indossava due collane. Una di suo fratello, Hamoodeh e una di Zgeedo. Entrambi sono state uccisi meno di due settimane prima che parlassi con Ghaith, anche lui designato per un’esecuzione extragiudiziale.
In un campo profughi di Tulkarem distrutto [dalle incursioni israeliane, ndt], Ghaith sedeva insieme a un altro combattente di 22 anni, e intorno a noi c’erano alcuni bambini e altri giovani della comunità.
“Combatto per ciò che vedo nelle pratiche di Israele e per i miei amici (uccisi da Israele)”, ha detto Ghaith.
Ghaith non era un combattente da molto tempo, ma come palestinese ha trascorso tutta la sua vita da rifugiato, con Israele che controllava ogni aspetto della sua esistenza.
Ho chiesto a Ghaith perché i giovani continuano a combattere in Cisgiordania dopo tutto quello a cui hanno assistito a Gaza, e lui ha risposto:
“Quando vediamo quello che succede a Gaza ci chiediamo, perché non provare almeno ad aiutare? Immagina se fosse tua sorella, tua madre, tuo fratello? Questo è il sangue della nostra famiglia.”
Ghaith è stato ucciso in un attacco aereo. Si aspettava che Israele avrebbe intensificato gli attacchi aerei e i bombardamenti in Cisgiordania, “guardate, questo è un esercito codardo, non verrebbero mai a combattere per le strade”,
Per molti combattenti della resistenza palestinese, tra cui Ghaith, sembra esserci un forte amore per la comunità.
“Non combattiamo solo con le nostre armi. Combattiamo con la comunità. Quando, grazie a Dio, gli scontri sono finiti, abbassiamo l’M16 e iniziamo ad aiutare a ricostruire. Questa è comunità”.
Ho notato una grande stanchezza in Ghaith e nel suo amico/compagno d’armi mentre spiegavano la situazione politica della loro realtà alla giornalista internazionale.
Ho detto a Ghaith e al combattente 22enne con lui di prenderci una pausa e ho chiesto loro di un futuro in cui non dovranno più tenere in mano un fucile. Cosa sognate?
Ghaith sorrise e disse: “Non c’è niente di più dolce della libertà”. Fece una pausa, ci pensò ancora un po’ e disse: “Finalmente poter andare in spiaggia e nessuno mi ferma”.
Il suo compagno lo interrompe e ribatte ridendo: “Amico, prima della spiaggia, anche solo poter andare a Nablus senza i posti di blocco!”.
Vi chiedo: è giusto che anche solo il minimo indispensabile sia considerato un sogno?”.
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