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02 ottobre 2024
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Sanzioni: doppio standard
di Giuseppe Salamone

Il G7, con l'appoggio di Giorgia Meloni e Joe Biden, si sta coordinando per punire l'Iran con nuove sanzioni, ignorando completamente le violazioni di Israele.

Ancora una volta, l'Occidente dimostra di applicare il doppio standard: Israele può bombardare, occupare e violare i diritti umani impunemente, mentre chiunque osi opporsi, come l'Iran, viene subito messo sotto accusa. Dov'è la coerenza?

Israele continua a ricevere pieno supporto militare e diplomatico anche mentre porta avanti una brutale campagna di aggressione e occupazione nei confronti del popolo palestinese.

E invece di sanzionare uno Stato che viola il diritto internazionale, Meloni e Biden si allineano senza esitazioni, puntando il dito contro l'Iran reo di aver sostenuto Hezbollah in un contesto in cui Israele è sempre protetto a livello internazionale.

Se l’Iran è colpevole di difendersi o di reagire alle provocazioni israeliane, perché nessuno si chiede chi sia il vero aggressore in questa storia? Perché nessuna sanzione contro Israele? Perché questa maledetta e insopportabile ipocrisia?

Il solito copione criminale: con la scusa della "sicurezza di israele", i miserabili del G7 continuano a giustificare politiche unilaterali che perpetuano instabilità e violenza in Medio Oriente. E come ciliegina sulla torta gli Usa chiedono anche all'Onu nuove sanzioni contro l'Iran.

L'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield, quest'altra miserabile che ha alzato mani per porre veti al cessate il fuoco nelle riunioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ha chiesto proprio al Consiglio di Sicurezza di imporre sanzioni aggiuntive all'Iran dopo l'attacco missilistico contro Israele e dichiarato testualmente: "La decisione di lanciare quasi 200 missili contro Israele non era difensiva. L'Iran non si stava proteggendo dalle minacce di un altro Stato. Ma ha agito in solidarietà con Hezbollah, dopo l'uccisione di Nasrallah, capo di un gruppo terroristico. E' una posizione indifendibile e inaccettabile".

Siamo davanti al mondo al contrario.

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