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Sospendere entità Israele per analogia con la Germania nazista
di
Raffaele D'Agata *
Cosi come fu necessario infine vincere e per qualche tempo sospendere come entità giuridica (Kelsen) la Germania nazista ormai in quanto Germania (tanto che ciò che oggi ha quel nome non è realmente lo stesso soggetto), così l'Israele razzista e teocratico deve ormai inevitabilmente essere vinto e per ora sospeso ormai come Israele.
Ciò che poi ne sarà ("Israele", certo, è un nome pesante, difficile da applicare a uno Stato tra altri, non è lo stesso che "Sudafrica"; ma era così dall'inizio mentre poi molte opportunità di aggiustamento e assorbimento della stranezza entro un contesto sostenibile sono state sistematicamente bruciate via).
Del resto nemmeno la Germania porta più il nome di "Reich", pur restando in qualche modo riconoscibile (diversa, ma riconoscibile).
L'analogia (purtroppo!) non è così perfetta certo! L'insieme di forze che resiste a questo Israele non ha né la la stessa estesa mole né la stessa compattezza né la stessa luce di idee (c'è piuttosto anche un po' d'ombra, qua e là perfino tenebra) che ebbe allora la grande alleanza delle Nazioni Unite.
Quel patrimonio è stato disperso, frantumato.
Tra mille sfide, difficoltà, enigmi e contraddizioni, c'è comunque una stella polare cui guardare: pari diritti per tutte le persone che vivano in quelle terre, comunque pensino (a meno che non pensino di opprimere), in qualunque dio credano o non credano, ovunque vogliano vivere e recarsi a vivere, potendo farlo e soprattutto senza cacciare via nessuno, come invece è stato fatto e deve essere comunque intanto risarcito.
Quella stella splende ora nascosta dietro fitte nubi. Nubi di tenebra e di fuoco.
Non sempre si può sfuggire al tragico. Ma quella stella esiste, sopra di noi e soprattutto dentro di noi.
* già Ordinario di Storia Contemporanea e di Storia delle Relazioni internazionali, Componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio
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