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Eredità palestinese di Nasrallah
di
Ahmad M.Shakakini
L'assassinio del leader della resistenza libanese, Hassan Nasrallah ad opera del regime genocida israeliano non scoraggerà la resistenza, semmai le darà maggior motivazione e proseliti.
Nasrallah era da 30 anni il segretario generale del partito di maggioranza relativa nel parlamento libanese. Infatti, dopo lo scioglimento del parlamento in Kuwait, il Libano è rimasto il solo paese arabo democratico e, malgrado i difetti del sistema elettorale confessionale, si può affermare che nel Libano ci siano più libertà di stampa e pluralismo dell'informazione che in Italia.
Il partito di Nasrallah, Hizbollah, non c'era ancora nel 1982 quando il regime dell'apartheid israeliano aveva invaso il Libano e occupato il paese fino al 2000. Hizbollah è nato dopo l'occupazione israeliana del Libano e l'espulsione dell'OLP dal Paese proprio per combattere l'occupazione israeliana e per liberare il proprio Paese dall'occupazione israeliana e dalle forze internazionali, in particolare USA, entrate in Libano dopo la feroce invasione israeliana che aveva causato 20 mila vittime libanesi e palestinesi e i massacri di Sabra e Shatila.
Hassan Nasrallah era il segretario generale del partito che ha guidato la resistenza dei libanesi e che era riuscito nel 2000 a liberare il Libano dall'occupazione israeliana. E quando nel 2006 il regime genocida invade ancora una volta il Libano, il suo esercito viene sconfitto dalla resistenza libanese di Hassan Nasrallah e costretto a ritirarsi umiliati dopo 31 giorni di guerra.
Nasrallah e la resistenza libanese avevano tratto molte lezioni dai difetti e dagli errori dell'OLP che guidava in Libano la resistenza palestinese fino al 1982. Dopo, Nasrallah e la resistenza libanese hanno sostenuto, addestrato ed armato la resistenza palestinese e messo le basi solide per la resistenza araba ormai radicata contro il sionismo e il colonialismo occidentale.
La resistenza libanese è come quella palestinese, sono ormai istituzioni "democratiche" e popolari, che non si indeboliscono con l'uccisione dei loro leader. Le due resistenze godono di un larghissimo consenso e sostegno popolare. Anche Hamas, come Hizbollah, vince le elezioni in Palestina.
Moltissime persone cresciute sui valori della resistenza di Nasrallah sono pronte a portare avanti le sue idee di libertà e liberazione. Sono persone che sanno benissimo che la loro vita sarà appesa ad un filo appena si impegneranno come dirigenti della resistenza. Hanno un enorme coraggio e amore per i loro popoli. Sanno che il giorno dopo saranno obbiettivi del regime sionista che pratica una guerra spietata contro i dirigenti della resistenza oltre che contro donne e bambini e civili arabi.
Impegnarsi nella resistenza libanese o palestinese in questo millennio non è più quello che era in passato: lo spionaggio elettronico offre al nemico maggiori opportunità e possibilità di monitorare e perseguitare i leader della resistenza per ucciderli. I leader della resistenza di oggi sanno che un singolo errore nel programma o nel corso della giornata permetterà al nemico di prenderli di mira.
Una guerra, questa, contro i massimi dirigenti della resistenza ha finora avuto effetti contrari a quelli voluti. Nasrallah, infatti, è stato eletto segretario generale del partito nel 1992, quando il regime sionista aveva assassinato il suo predecessore Abbas Musawi, risultando un leader più determinato e riuscendo a fare ancora più danno al nemico sionista. E quando i terroristi israeliani hanno assassinato Ismail Haneyyeh a Tehran, il movimento ha eletto Sinwar come successore di Haniyyah.
Dall'inizio della guerra in Libano, il regime genocida israeliano ha ucciso più di 1.600 persone e ne ha ferite 8.400. Interi villaggi vengono distrutti nel sud e nella Bekaa. Dopo aver bombardato per giorni la sua periferia meridionale, Israele ha preso di mira per la prima volta il cuore della capitale Beirut. Sta iniziando un altro genocidio come quello ancora in corso a Gaza.
L'Occidente ha creato un mostro, ubriaco di impunità, sta imperversando in tutto il Medio Oriente lasciando corpi mutilati e fiumi di sangue ovunque al suo passaggio. L'altro ieri, l'esercito sionista ha bombardato in quattro paesi arabi diversi: Palestina, Libano, Siria e Yemen e ieri ha annunciato una nuova invasione del Libano.
USA e governi occidentali che condividono con il regime genocida le politiche di guerra, colonialismo, suprematismo bianco, razzismo e genocidio, lo stanno finanziando, armando e proteggendo da qualsiasi responsabilità da parte delle istituzioni legali internazionali e del Consiglio di sicurezza, ridicolizzando queste istituzioni internazionali e mostrando la loro inutilità.
Al contrario dei governanti arabi schiavi degli USA, tutti i popoli arabi stanno manifestando la loro condanna e stanno piangendo addolorati il leader più importante della resistenza araba che ha dato la propria vita per la Palestina.
Nasrallah era popolare e carismatico quanto Nasser d'Egitto, ed era determinato e dal lungo respiro come George Habash leader dell'opposizione laica e socialista dell'OLP. Nasrallah, inoltre, pur essendo alleato forte dell'Iran, era un leader autonomo e si può affermare che decidesse lui le politiche iraniane riguardanti il Libano.
Il regime israeliano ha ammesso di averlo ucciso perché si era rifiutato di rinunciare a Gaza. Uccidere Nasrallah non significa uccidere la resistenza libanese. Con ogni probabilità, l'assassinio di Nasrallah porterà a Hezbollah più reclute e una nuova leadership più determinata. I sostenitori e seguaci di Nasrallah saranno ancora più legati alla liberazione Palestina.
La resistenza libanese, mentre piange il suo grande leader, si sta riprendendo, sta difendendo il Libano e porta avanti l'eredità pro Palestina di Nasrallah, sta insistendo nel sostenere i palestinesi e chiedendo la fine del genocidio a Gaza.
Questa è una guerra come non ne abbiamo mai viste. Si tratta, senza alcuna esagerazione, della più importante guerra di liberazione nazionale. Le sue ripercussioni daranno forma al futuro della Palestina, del Libano e del mondo arabo negli anni a venire. La pazienza di fronte alle perdite e la determinazione infinita nel continuare la lotta contro il progetto di insediamento colonialista in Palestina è l'eridita che ci ha lasciato Nassrallah.
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