Iran attacca: il tempo delle parole sta finendo
di Alessandro Ferretti

Alla fine Netanyahu e la sua ampia cricca di complici ce l'hanno fatta, sono riusciti a far attaccare massicciamente Israele dall'Iran.

I primi video mostrano numerosi impatti al suolo, molti missili non sono stati intercettati e sono andati a bersaglio.

Inoltre, l'Iran ha annunciato che se Israele risponderà l'attacco verrà ripetuto.

In pratica, la guerra è servita.

Non era scontato che si arrivasse a tanto. Per mesi e mesi ci sono state tutte le possibilità di trattare per arrivare a interrompere l'assalto genocida a Gaza.

Ciò che è mancato è stata una forte presa di posizione dell'opinione pubblica occidentale, "grazie" alla sostanziale complicità dei partiti di "sinistra" che hanno fatto tutto quanto potevano fare per soffocare manifestazioni e proteste, e che ha dato luce verde alla continua escalation che ci porta alla catastrofe attuale.

Ora ci siamo, e può succedere di tutto: già più volte in Israele è stata ventilata la possibilità di lanciare bombe atomiche contro l'Iran.

La priorità numero uno, se non vogliamo assistere a una catastrofe di proporzioni mai viste e dalle conseguenze inimmaginabili ma certamente gravissime, è prendere subito posizione contro qualsiasi rappresaglia da parte di Israele e verso un'immediato intervento delle Nazioni Unite per interrompere definitivamente le "operazioni militari" israeliane (e naturalmente anche iraniane).

Il tempo in cui le parole possono contare qualcosa si sta rapidamente avvicinando alla fine.

Chi continua ancora a tacere anche di fronte a una possibile catastrofe nucleare è una persona indegna di appartenere al consesso umano: il suo peccato di omissione non potrà mai, mai essere perdonato.

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