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La Resistenza non si può uccidere
di
Gabriele Germani
Puoi uccidere il leader della Resistenza, ma non la Resistenza; così recita uno slogan rimbalzato in giro per il mondo negli ultimi giorni.
Per certo, Israele ha messo a segno un duro colpo alla catena di comando di Hezbollah e non ha eliminato solo Nasrallah, ma anche alcuni personaggi che erano destinati a sostituirlo.
Questo dopo due settimane in cui si è palesata la guerra asimmetrica.
Deve essere chiaro che non stiamo parlando di un esercito invincibile, anche Israele può essere sconfitto; ma in questo caso emerge una vittoria netta della linea dura del governo.
Conducendo una guerra dall'alto e sfruttando infiltrati e tecnologia, Israele è in grado di continuare a condurre il conflitto su due fronti (Libano e Gaza - dove sono finiti tutti gli occhi che avevano detto che sarebbero rimasti puntati?).
Rimane il dubbio dell'assenza iraniana.
Perché l'Iran non reagisce? Qualcuno parla di fratture interne alla classe dirigenti, altri di una resa dei conti aperta tra chi vorrebbe un accordo con l'Occidente e chi no.
Altri ancora hanno detto che in finale, Nasrallah era diventato ingombrante, non era un pupazzo nelle mani dei governi altrui, ma era stato anzi il teorico dell'attacco congiunto da parte di tutto l'Asse della Resistenza.
Altri ancora hanno detto che semplicemente l'Iran non può, non ha il nucleare che cerca di ottenere da anni e senza quella copertura non vuole rischiare di sfidare gli USA e Israele (che invece ha il nucleare).
Non secondaria l'ipotesi che l'Iran stia giocando una partita di pazienza e diplomazia, screditando Israele a livello internazionale, mostrandone le criticità.
Non è problema di poco conto, perché da una reazione iraniana potrebbe dipendere la saldatura dei due fronti (Ucraina - Medio Oriente) e quindi il catapultarci rapidamente nella guerra mondiale.
Altra ipotesi è invece che questa saldatura non arriverà mai e che ormai il tempo delle guerre generali sia passato (verso la quale sono scettico - ogni epoca che si è illusa sulla fine della mostruosità della guerra, è sempre stata drammaticamente smentita).
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