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Nablus: altro detenuto ucciso da spari
di
Tamara Gallera
La Commissione per gli affari dei detenuti e degli ex detenuti e la Società dei prigionieri palestinesi (PPS) hanno confermato la morte del trentenne Walid Ahmad Khalifa, residente nel campo profughi di Al-Ain a Nablus, in seguito alla sparatoria e alla detenzione da parte di Le forze di occupazione israeliane due giorni fa.
Secondo una dichiarazione congiunta delle due organizzazioni, Khalifa è stato ucciso a colpi di arma da fuoco durante un raid militare israeliano nella sua casa di famiglia giovedì scorso.
Testimonianze di membri della famiglia rivelano che Khalifa è stato estratto dalla residenza su una barella, visibilmente ferito, mentre chiamava i suoi cari. La sua famiglia ha confermato che era cosciente in quel momento e durante la detenzione, evidenziando le circostanze traumatiche dell'incidente.
La Commissione e il PPS hanno condannato la morte di Khalifa come parte di un attacco sistematico alla sua famiglia, citando il precedente assassinio di suo fratello, Amir Khalifa, nell'agosto 2023, e la detenzione amministrativa in corso di un altro fratello, Khaled.
Hanno affermato che l’uccisione di Khalifa è ancora un altro esempio del modello di violenza di lunga data di Israele contro i palestinesi, esacerbato dal genocidio in corso a Gaza e nel resto dei territori palestinesi occupati.
Hanno attribuito la piena responsabilità della morte di Khalifa alle forze di occupazione israeliane e hanno rinnovato gli appelli affinché le organizzazioni internazionali per i diritti umani agiscano. Hanno sottolineato l’urgente necessità che queste organizzazioni svolgano il loro ruolo e affrontino l’allarmante impunità che ha permesso a tali atti di proliferare.
Dallo scoppio dell’aggressione israeliana a Gaza il 7 ottobre 2023, secondo quanto riferito, l’esercito israeliano ha intensificato le violazioni dei diritti umani, comprese esecuzioni sul campo e spari diretti durante la detenzione. Molti prigionieri nei centri di detenzione israeliani soffrono di gravi ferite inflitte durante queste operazioni, affrontano condizioni di salute disastrose e cure mediche inadeguate.
Con la morte di Khalifa, il numero dei prigionieri palestinesi morti in custodia dal 7 ottobre è salito a 25.
Per quanto noto e documentato da organizzazioni competenti, il totale dei prigionieri palestinesi uccisi dal 1967 ha raggiunto i 262, compresi quelli che sono morti durante la detenzione o subito dopo essere stati ricoverati in ospedale dopo la detenzione.
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