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Il problema è sempre stata la NATO
di
Francesco Dall'Aglio
Abbiamo trascurato la Bielorussia e abbiamo buttato là, come se fosse poco importante, la parte del discorso di Putin al Consiglio di Sicurezza in cui si diceva che l’ombrello nucleare russo era esteso anche a lei, alle stesse condizioni di impiego.
Però Lukašenko ha chiarito la cosa, parlando a Minsk agli studenti dell’Università Statale di Informatica e Radioelettronica: la risposta nucleare scatterà automaticamente in caso di attacco alla Russia o alla Bielorussia da parte della NATO, più specificamente della Polonia – nel senso che è la Polonia che Lukašenko considera più minacciosa, al punto da rappresentarne i governanti mentre ‟si fregano le mani” al pensiero di attaccare la Bielorussia.
‟Glielo diciamo apertamente: la linea rossa è il confine di stato. Ci mettete un piede sopra, noi risponderemo immediatamente. Ci stiamo preparando. Lo dico apertamente e onestamente”, per poi ribadire che ‟bisogna negoziare con gli ucraini, dobbiamo mettere fine a questa guerra”.
L’attacco che teme, dunque, e quello che farebbe scattare immediatamente la risposta nucleare (addirittura, sempre citando lui, di tutto l’arsenale russo) è quello della NATO, non quello dell’Ucraina. Il che conferma quello che a me pareva già evidente: gli ucraini, da soli (o con la plausibile scusa di essere soli) possono fare più o meno tutto quello che vogliono, o almeno che possono – incluso invadere la Russia e magari pure la Bielorussia.
La risposta nucleare però scatterà (per la Bielorussia par di capire in automatico, per la Russia non necessariamente) in caso di attacco esplicito della NATO o in caso di attacco solo formalmente ucraino ma nella realtà dei fatti NATO: tipo, appunto, materiale militare NATO maneggiato da specialisti NATO e diretto dall’intelligence NATO contro bersagli strategici russi (o bielorussi).
Lì, che l’attacco sia partito dal territorio ucraino e sia stato nominalmente gestito dalle FFAA di Kiev è del tutto secondario perché a tutti gli effetti pratici, e la cosa è stata esplicitamente detta da Putin, verrà trattato come un attacco NATO.
Il problema è sempre stato solo in piccola misura l’Ucraina e in grande, grandissima, la NATO. E lo è ancora.
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