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Rackete: tale padre tale figlia
di
Stefano Masson
Carola Rackete ci fa sapere che innanzi tutto è contro Russia, Venezuela e Cina. Come la NATO.
Un "innanzi tutto" che, non seguendo null'altro ai Paesi succitati, è anche "tutto": è contro Russia, Cina e Venezuela. Punto.
Ad ogni modo, sulle priorità, Rackete la pensa esattamente come Stoltenberg. E si colloca persino a destra di Borrell, il quale modesti pigolii "anche" contro il noto ma innominabile staterello stragista li ha pur fatti.
Ora, tolti quei quattro gatti che sapevano benissimo dove Rackete sarebbe andata a parare, la Sinistra che vive delle figure iconiche che le propone lo schieramento che va da Repubblica a Fratoianni, è rimasta piuttosto sorpresa.
E un pochino si è risentita: fioccano le Lettere Aperte e i "Carola, ripensaci". E cerca di fare grandi ragionamenti. Ovviamente senza interlocutore.
Ovviamente. Perché Rackete è tutta papà: ex ufficiale della Bundeswehr, esperto di guerra elettronica, oggi al servizio dell'industria degli armamenti.
E direi che altre parole sarebbero di troppo.
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