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Premio Emmy a giornalista palestinese scomoda
di
Aurora Gatti
La giornalista palestinese Bisan Owda ha vinto un “Emmy Award” per la sezione Outstanding Hard News Story. L'asegnazione del premio celebra il suo giornalismo coraggioso e di grande impatto.
Owda è una giornalista di 25 anni nota soprattutto per i video sui social media che documentano la vita nella Gaza devastata dalla guerra. Ha accumulato un seguito significativo sui social media, di cui oltre 4,7 milioni di follower su Instagram.
La sua inchiesta pluripremiata prodotta con Al Jazeera ha fatto luce sulle difficili realtà della Palestina, dando voce a storie sottorappresentate.
Il documentario, intitolato "It's Bisan from Gaza and I'm Still Alive" (Sono Bisan da Gaza e sono ancora viva", fa riferimento alla frase di apertura di molti dei suoi video sui social media. Segue il suo spostamento a causa dei bombardamenti israeliani e l’esperienza di rifugiarsi fuori dall’ospedale al-Shifa, ormai distrutto.
La dedizione di Bisan Audeh al giornalismo investigativo e il suo approccio coraggioso nel trattare questioni delicate le hanno fatto guadagnare il riconoscimento internazionale che non solo evidenzia i suoi risultati personali ma sottolinea anche la resilienza dei giornalisti palestinesi che lavorano in ambienti terribili.
Ma questo premio ha una ulteriore valenza perché, dopo la nomination all'Emmy, una lettera aperta firmata da più di 150 professionisti dell'industria dell'intrattenimento ne aveva chiesto la revoca ma l'organizzazione degli Emmy e Al Jazeera hanno risposto alla lettera, difendendo la nomina di Owda.
La reazione negativa alla sua nomina è stata guidata da Creative Community for Peace (CCFP), un’organizzazione senza scopo di lucro pro-Israele. Fra i firmatari le attrici Selma Blair e Debra Messing. Si sosteneva che Owda avesse legami con il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP), che è designato come gruppo terroristico da Stati Uniti, Canada e Unione Europea, ma non dall’Australia. Owda aveva negato tale appartenenze.
Ad agosto, Adam Sharp, presidente e amministratore delegato della National Academy of Television and Arts and Sciences (NATAS), che cura l'organizzazione degli Emmy, ha difeso la nomina, affermando che due gruppi, tra cui giornalisti esperti, avevano preso la decisione e che l’accademia non aveva trovato alcun prova che Owda fosse affiliato al FPLP.
In occasione dell'attribuzione del premio, Sharp ha affermato che i premi riconoscono l'eccellenza giornalistica.
Per molti è stato palese che la contestazione della sua nomination fosse un tentativo di silenziare Bisan, scomoda testimone e divulgatrice di quanto sta accadendo a Gaza.
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