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27 settembre 2024
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Tregua in Libano: piano farsa
di Alessandro Ferretti

La farsa del piano per la tregua in Libano svela il teatrino della "democrazia".

“Aspettavamo quest’occasione da anni“. Lo ha dichiarato testualmente ieri il comandante supremo dell’esercito israeliano Herzi Halevi per spiegare il suo perentorio NO a un cessate il fuoco in Libano, anche solo temporaneo, aggiungendo che i bombardamenti verranno ulteriormente accelerati e intensificati.

Halevi ci sta quindi confermando che la storiella secondo cui Israele sta perpetrando i suoi crimini per autodifesa in reazione al 7 ottobre è falsa. La verità è che erano “anni” che aspettava una scusa per poter intraprendere piani d’attacco e di annessione preparati e pronti da molto, molto tempo.

La volontà di attaccare il Libano era talmente pressante che già l’11 ottobre scorso il governo israeliano aveva deciso di bombardare il Libano, giustificandosi con “informazioni certe” su un’imminente invasione di terra da parte di Hezbollah e affermando che suoi miliziani si erano già infiltrati con paragliders in Israele, sparando su un funerale. Le informazioni erano completamente false al punto che pure gli USA si opposero a una simile follia, e i bombardieri israeliani vennero richiamati quando erano già in volo verso gli obiettivi.

Eppure, sui giornaloni occidentali e nostrani si continua a leggere di “dissapori tra esercito israeliano e Netanyahu” sulla falsariga della psyop che vuole quest’ultimo come unico e isolato colpevole delle stragi, in modo da poter poi esaltare e riabilitare la meravigliosa occidentalissima democrazia israeliana il giorno in cui caccerà il macellaio di turno per sostituirlo con un altro che farà le stesse medesime cose.

Il teatrino funziona allo stesso modo con la farsa del piano USA-Francia per una tregua di 21 giorni in Libano, concordato punto per punto con Israele. Dopo essersi assicurati che anche Hezbollah avrebbe appoggiato il piano, gli USA l’hanno annunciato trionfalmente ma immediatamente Israele lo ha respinto affermando sfacciatamente di “non saperne nulla”.

Gli USA hanno ribadito che il piano era stato pienamente concordato con Israele, al punto che funzionari della Casa Bianca hanno affermato che il voltafaccia “manda in frantumi ciò che resta dei rapporti con l’amministrazione Biden”. Wow, penserete: stavolta è la volta buona che gli USA fanno la voce grossa!

E invece, nello stesso giorno, il direttore del Ministero della Difesa israeliano annuncia gioiosamente di aver ottenuto altri 8,7 miliardi di dollari in armi.. indovinate da chi? Ma proprio dalla “furiosa” amministrazione Biden!

In entrambi i casi possiamo vedere con abbagliante chiarezza come funzionano le cosiddette “democrazie”: sono dei teatrini, dei giochi delle parti stile “poliziotto buono-poliziotto cattivo” in cui i contendenti litigano per finta per dare l’impressione che i cittadini possano scegliere qualcosa, ma in realtà portano avanti la stessa medesima agenda scritta da chi detiene già la stragrande parte del potere e delle ricchezze del pianeta.

La lezione che i martiri di Palestina e del Libano stanno impartendo al mondo è che non sarà certo andando a votare Trump, o Biden, o Meloni, o Schlein che fermeremo questo treno guidato da invasati ossessionati dal potere e diretto a folle velocità verso la catastrofe globale ambientale e verso l’ultima (nel senso di definitiva) guerra mondiale.

Speriamo di essere in grado di risvegliare i milioni di rimbecilliti che letargicamente continuano ad occuparsi esclusivamente di imbarazzanti sciocchezze, perché se lasciamo che i governi “eletti” decidano indisturbati è ormai chiaro che il nostro destino è segnato.

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