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25 settembre 2024
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Di fronte all'orrore c'è chi ride e chi rivede le sue posizioni
di Rossella Ahmad

Anche i sionisti di lungo corso hanno snasato che la cosa è bella grossa e, uno alla volta, alla chetichella, si stanno smarcando dall'appoggio incondizionato all'entità coloniale. Ci sono voluti undici mesi e 40.000 morti per farli risorgere, per non parlare dei settant'anni finiti nel dimenticatoio grazie all'ottima operazione di marketing del 7 ottobre.

E ricordo ancora la sorpresa di un inviato del corriere in Cisgiordania, a ridosso di quella data, il quale improvvisamente si era accorto che nei territori occupati circolavano squallidi bulli di periferia, i coloni, e che la cosa non era propriamente simpatica.

Cosa hai fatto della tua vita negli X anni precedenti all'ottobre 2023? Dove eri durante tutti i pogrom, i massacri, le violazioni, il furto di case e di terre, gli incendi ai campi di olivi, l'assassinio di nativi ed internazionali, mentre veniva instaurato con la prepotenza il più vergognoso regime di apartheid nella storia moderna, il più crudele colonialismo d'insediamento? In quali faccende erano occupati la tua lingua, le tue mani, il tuo dito indice?

La stessa cosa vorrei chiedere al signor Augias ed alla signora Mannocchi, improvvisamente ridestatisi nel mondo reale. Il primo si dichiara sconcertato da ciò che accade in Palestina. La seconda parla apertamente di pulizia etnica conclamata a Gaza e di progressiva "gazificazione" della Cisgiordania.

Stanno entrambi ripensando alle loro precedenti tenaci convinzioni, mi sa. E sono ancora una volta molto fiduciosa nell'intima bontà dell'essere umano: potrebbe essere solo che, di fronte all'enormità di ciò che sta accadendo, abbia prevalso un residuo senso di vergogna e intimo decoro. Inclusa la necessità pratica di prendere le distanze da qualcosa su cui si è già chiaramente espressa la legge internazionale. Un umanismo di comodo, quindi, e fuori tempo massimo.

Non giudico mai i comportamenti altrui, soprattutto quando riguardino sensazioni ed emozioni forti come quelle che solo la Palestina riesce a muovere. Non so quindi effettivamente cosa accada nella mente di persone che fino a ieri avevano difeso lo strampalato concetto secondo cui la sicurezza di alcuni fosse più importante della vita di altri. Ed il concetto ancora più bizzarro secondo cui il colonizzato debba garantire l'intoccabilità del colonizzatore.

Prendo atto invece dell'esistenza di un nocciolo duro di individui che continuano a difendere l'indifendibile, a costo persino della propria personale dignità. Sono coloro che ancora festeggiano, e ne ridono, la menomazione seriale dei libanesi innocenti. Tanto per dire.

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