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Israele bombarda Beirut e lancia stato di emergenza nazionale
di
Tamara Gallera
Lunedì sera il governo israeliano ha annunciato lo stato di emergenza a livello nazionale fino al 30 settembre, a causa dei crescenti attacchi sul Libano e della prevista espansione dei razzi Hezbollah lanciati verso Israele.
Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, i ministri del governo israeliano hanno votato per dichiarare una “situazione speciale sul fronte interno” in tutto Israele.
La votazione si è svolta telefonicamente, come proposto dal ministro della Difesa Yoav Gallant, aggiunge il giornale.
Il quotidiano Haaretz ha affermato che in base alla dichiarazione, all'esercito viene concesso il potere di impartire istruzioni al pubblico israeliano, consentendogli di vietare raduni, limitare gli studi e impartire "ulteriori istruzioni necessarie per salvare vite umane".
La dichiarazione arriva a seguito di un tentativo di omicidio da parte dell'esercito israeliano contro Ali Karaki, uno dei massimi comandanti militari di Hezbollah.
La radio dell'esercito israeliano aveva precedentemente citato fonti militari secondo cui gli attacchi aerei su un sobborgo meridionale di Beirut avevano preso di mira Karaki. Non sono però arrivati ulteriori dettagli sulla sua sorte.
Le autorità sanitarie libanesi hanno affermato che almeno 274 persone, tra cui 21 bambini, sono state uccise e altre 1.024 ferite negli attacchi israeliani a partire da lunedì mattina, con migliaia di civili costretti a fuggire dalle proprie case. La comunità internazionale ha messo in guardia contro gli attacchi, poiché sollevano lo spettro di una diffusione del conflitto di Gaza a livello regionale.
Intanto l’occupazione israeliana ha intensificato la sua aggressione contro il Libano, lanciando un attacco al sobborgo meridionale di Beirut come parte del suo continuo assalto a varie regioni e villaggi libanesi nella valle della Bekaa e nel Libano meridionale.
Secondo la National News Agency, l'ultimo attacco ha preso di mira un edificio nel sobborgo meridionale di Bir al-Abed a Beirut.
Questo segna il secondo attacco al sobborgo meridionale in due giorni. Venerdì, le forze israeliane hanno preso di mira un edificio residenziale di otto piani, uccidendo 51 persone, mentre altre decine sono rimaste ferite. Diverse persone risultano disperse sotto le macerie.
Allo stesso tempo, l’occupazione israeliana continua il suo assalto diffuso e brutale a varie città e villaggi della Bekaa e del Libano meridionale. Finora, secondo i dati preliminari, gli attacchi in corso hanno ucciso 274 persone e lasciato 1.024 feriti.
Le squadre di soccorso e di protezione civile hanno cercato incessantemente di sollevare le macerie e di trasportare le vittime della diffusa aggressione israeliana che questo pomeriggio ha preso di mira le regioni meridionali del Libano.
Un raid israeliano ha preso di mira la città di Braiqeh, distruggendo numerose case civili e uccidendo diverse persone. Anche la città di Nmeiriyeh è stata presa di mira da un attacco aereo israeliano, con la morte di diversi civili.
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